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01 Ayrton Perrys 1881 first electric car

Rosso fuoco nella storia
Museo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Il complesso del Palazzo Ducale di Mantova ospita la raccolta storica dei mezzi e attrezzature dei Vigili del Fuoco italiani. La ricca parte motoristica presenta autoscale, autopompe, vetture comando e da intervento rapido che coprono l’intero Novecento.
Si trovano divise storiche, memorabilia e le attrezzature dei secoli nei quali la forza motrice erano i cavalli e le braccia degli uomini. Tutto è restaurato e ben mantenuto grazie a volontari appassionati e competenti, ex-Vigili del Fuoco.

su epocAuto di febbraio a cura di Aldo Zana.

I Vigili del Fuoco sono simpatici. Sarà per quei loro veicoli strani e rossi che affascinano i bambini. Sarà perché la loro sirena non provoca sensazioni preoccupate come quella delle ambulanze o della polizia: al contrario, quel bitonale è la prova che stanno correndo in aiuto di qualcuno o a salvare qualcosa: quindi ci suona rassicurante.
Ma non basta il fuggevole passaggio con le sirene accese nelle strade di città e campagna per capire cosa ci sta dietro quel veicolo e gli uomini a bordo. Per comprenderne il significato e l’evoluzione in vera e propria Protezione Civile bisogna visitare il Museo Storico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco a Mantova. Un museo vivo, istruttivo, ricco di veicoli e apparecchiature funzionanti, anche i pezzi più antichi ben restaurati.
Vedere da vicino e in dettaglio gli strumenti, le divise, i memorabilia della storia pluricentenaria dei Vigili del Fuoco si trasforma nel condividere il lavoro e la missione di queste persone oggi diventate la certezza di aiuto e salvataggio grazie alla presenza attenta, professionale, ragionata, umana, tante volte eroica in ogni emergenza.
Il museo di Mantova inizia con diecine di veicoli e apparecchiature dei secoli nei quali l’energia era fornita dai cavalli e dalle braccia dell’uomo. Cavalli per trainare le scale estensibili. Uomini per azionare pompe manuali, manichette, strumenti per salvare o eliminare quanto era diventato irreparabile o pericoloso. Lo stemma dei Vigili del Fuoco italiani porta alla base della fiamma diritta, come la Fanteria, due asce incrociate: quando i tetti avevano tutti la struttura in legno, le asce servivano a spezzare le travi per creare un intervallo vuoto al progredire dell’incendio mentre i getti d’acqua, alimentati dalle pompe azionate da altri uomini, attaccavano le fiamme per bloccarle.

Nell'immagine  Il locale principale del Museo ricavato dal restauro delle Scuderie del Palazzo Ducale. A sinistra gli strumenti dei secoli ante-motorizzazione, a destra gli auto mezzi.


L'articolo completo è su epocAuto di febbraio.

 

 

 

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