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L’uomo sulla luna, la “Daytona” a Le Mans
L’uomo sulla luna, la “Daytona” a Le Mans
La comune passione per le corse di Enzo Ferrari e Luigi Chinetti fece della GTB 4 una delle auto più vincenti di casa Ferrari.
su epocAuto di febbraio a cura di Giuseppe Valerio
Poche settimane prima dello sbarco degli astronauti americani sul nostro satellite, nessuno si accorse ne tanto meno parlò del debutto della Ferrari 365 GTB4 sulla Sarthe. Eppure, quell’esordio inosservato fu il preludio di una grande storia da corsa.
La Ferrari 365 GTB4 apparve per la prima volta in pubblico nell’ottobre del 1968, al Salone dell’Auto di Parigi. Era l’erede della 275 GTB ma se ne distaccava profondamente per concezione estetica. Pininfarina l’aveva dotata di linee sinuose e di un equilibrio tra i volumi di rara efficacia.
Come il modello che l’aveva preceduta, non era destinata alle competizioni. Come il modello che l’aveva preceduta, invece scese in pista ma con risultati nettamente superiori, per quantità e qualità.
Quando Luigi Chinetti la vide, ne rimase impressionato. Durante un colloquio col Commendatore, l’importatore Ferrari per gli USA predisse che quelle sue forme muscolose sarebbero piaciute molto agli americani perché armonizzate a un gusto europeo che combinava eleganza e sportività. Poi aggiunse una richiesta perentoria: «Deve scendere in pista!»
L'articolo completo è su epocAuto di febbraio.