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01 Ayrton Perrys 1881 first electric car

Una recente immagine di Bruno Sacco assieme alla sua Mercedes preferita, una 560 SEC (notare la targa parzialmente personalizzata:… SB 560).

 

SEC: SACCO'S EMBLEMATIC CONCEPT 
su epocAuto di aprile a cura di Giuliano Silli -

Alla fine degli anni Cinquanta, la gamma di automobili Mercedes-Benz offerte alla clientela era costituita essenzialmente da due modelli: la 180 “ponton” e la 220, ovvero un modello-base a 4 cilindri e la sua “versione superiore” a 6 cilindri; tralasciamo, in questa sede, l’episodio 300 (a-d / S-SC / SL), riservato ad una ristrettissima fascia di mercato sportiva e di rappresentanza internazionale. Dal lato pratico, la180 e la 220 erano in realtà lo stesso modello, ma con equipaggiamenti meccanici ed estetici che facevano la differenza. Tale situazione veniva proposta sin dal termine della Seconda guerra mondiale, quando alla 170V (1946-53) si affiancò la 220 (1951-54) con carrozzeria dall’identico interasse, di lunghezza maggiore ma di analogo aspetto. Dalla forma piccola sembra conseguire quella grande, ma nel 1959 avviene il contrario: la “Heck osse” nasceva col 6 cilindri 2,2 litri, e solo nel 1961 compare la 190, con la stessa carrozzeria un po’ più corta e con allestimenti più semplici: alla fine, la forma era sempre quella. Un giovane italiano, assunto proprio in quegli anni nel reparto carrozzeria della grande Casa tedesca, aveva ben ragione nel pensare che “le berline Mercedes erano piuttosto monotone”. Nel frattempo...

L'articolo completo è su epocAuto di aprile. 

 

 

 

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