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Ferrari 275 GTB - su epocAuto di maggio
L'omologazione in Gran Turismo della 275 GTB Competizione arrivò solo alla vigilia della 24 Ore di Le Mans. Nella gara precedente, la 1000 Km del Nürburgring (nella foto), Giancarlo Baghetti e Biscaldi furono costretti a gareggiare tra i Prototipi.
Ferrari 275 GTB
La regina di Le Mans
su epocAuto di maggio a cura di Giuseppe Valerio -
Al Salone dell’auto di Parigi, nell’ottobre del 1964, la Ferrari presentò in contemporanea due nuove vetture. Si trattava della 275 GTB, una muscolosa berlinetta che doveva raccogliere l’eredità della 250 GT Lusso, e della 275 GTS, una elegante spider convertibile destinata alla clientela più raffinata. Per entrambe le vetture, disegnate da Pininfarina e realizzate da Scaglietti, non era previsto alcun utilizzo agonistico. Alla fine di quello stesso1964, a Maranello si festeggiava l’ennesimo titolo Mondiale conquistato dalla 250 GTO nella serie iridata riservata alle Gran Turismo. La berlinetta V12 da competizione si era fregiata della corona mondiale per il terzo anno consecutivo ma era indubbio che la vettura iniziava a sentire il peso degli anni, incalzata dalle potentissime Cobra Ford di Carroll Shelby. Erede designata della 250 GTO, già alla fine del 1963, avrebbe dovuto essere la 250 LM, una berlinetta dalla spiccata vocazione agonistica realizzata sulla base della coeva 250 P, la Sport a motore posteriore che aveva preso il posto della Testa Rossa al vertice delle gare Endurance internazionali. Ma la CSI, la Commissione Sportiva Internazionale, aveva rifiutato di omologare la 250 LM come “evoluzione” della 250 GTO: troppe le differenze tra i due modelli, a partire dalla posizione del motore (posteriore-centrale sulla “Le Mans”; anteriore sulla GTO) per proseguire con la sua cubature (3,3 litri contro i precedenti 3,0)...
L'articolo completo è su epocAuto di maggio.