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01 Ayrton Perrys 1881 first electric car

Evidenti in questo ¾ lo slancio della linea e la limitata altezza della vettura; quasi incredibile per una 2+2 piuttosto spaziosa.

 

Maserati Indy "America"

su epocAuto di giugno 2020 a cura di Vittorio Falzoni Gallerani - 

Al Salone di Torino del 1968, nel padiglione riservato ai Carrozzieri, compaiono due proposte di stile per l'imminente Maserati 2+2 destinata a sostituire in gamma la elegantissima ma invecchiata Sebring: una nello stand Ghia, denominata 'Simun' (un forte vento del Sahara), che non parve una delle più convincenti creazioni di Giorgetto Giugiaro; l'altra nello stand Vignale ancora senza nome.

La Maserati, per la produzione, scelse condivisibilmente quest'ultima e così la prima venne accantonata per poi ricomparire nella Collezione Panini di Modena (chi volesse vederla dal vivo è così avvisato) mentre la Vignale occorreva battezzarla e si era deciso, questa volta, di abbandonare la tradizione 'eolica' del Marchio modenese. L'idea giusta venne ad Adolfo, l'allora diciassettenne figlio del 'Boss' della Maserati Omer Orsi, che si avvide di una ricorrenza che era sfuggita a tutti gli altri: il trentennale della prima delle due vittorie consecutive ad Indianapolis di una Maserati: impresa mai riuscita a nessun'altra vettura italiana; una volta scelto il diminutivo 'Indy' ci si accorse che era anche una denominazione a carattere internazionale ed aveva una immediata eco sportiva...

 

 

L'articolo completo è su epocAuto di giugno. 

 

 

 

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