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Savio Jungla - su epocauto di giugno
Progetto e componentistica Fiat garantiscono l’affidabilità, costruita per il tempo libero si veste in grigio verde per l’Esercito Italiano
Savio Jungla: velleità da fuoristrada
su epocAuto di giugno 2020 a cura di Umberto Lacchetti -
Dalla seconda metà degli anni ’60 il veicolo fuoristrada comincia ad esercitare una certa attrattiva. Nascono club, i raduni si fanno più frequenti, l’interesse poco alla volta cresce. Land Rover, Fiat Campagnola e Jeep sono le protagoniste del periodo. Sono mezzi caratteristici, hanno la trazione integrale, marce ridotte, meccanica robusta, linee ed interni molto spartani. Sono polivalenti, vengono usati per scopi militari, per lavoro su terreni dove i normali veicoli non riescono ad andare e, sempre più, per svago. La loro diffusione però è frenata da prezzi di acquisto, spese di esercizio e manutenzione alla portata di pochi. Parallelamente un’altra moda, meno economicamente impegnativa, faceva breccia sul mercato: quella dei mezzi decappottabili pensati per le gite all’aria aperta, ma adatti anche ad un impiego promiscuo, utili per le esigenze di trasporto di artigiani ed agricoltori. Vengono definiti fuoristrada a due ruote motrici o anche “spiaggine”; mare e campagna sono le loro mete preferite. Hanno interni spartani, una strumentazione ridotta all’essenziale, un look talvolta stravagante, con meccanica derivata dalle utilitarie di serie delle più note case automobilistiche...
L'articolo completo è su epocAuto di giugno.