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Ghia 1500 GT, pianale Fiat e telaio Colombo - su epocAuto di luglio
Un esemplare di transizione, ha i cerchi Borrani interamente verniciati di grigio metallizzato, non ha i motivi cromati sui montanti posteriori, ma ha già lo stemma Ghia sui parafanghi posteriori. Il volante Nardi con corona di legno é un optional.
Passo corto
su epocAuto di luglio 2020 a cura di Elvio Deganello -
La Ghia 1500 GT nasce in un periodo molto interessante per la storia della carrozzeria italiana, del quale tuttavia si parla raramente. All’inizio degli anni Sessanta molti carrozzieri provano a uscire dalla dimensione artigianale per diventare industriali. Decidono perciò di abbandonare i pezzi unici e orientarsi alla produzione di piccole o medie serie per conto delle grandi Case automobilistiche o per la propria organizzazione di vendita. La carrozzeria Ghia allora diretta da Luigi Segre percorre entrambe le vie e vive un periodo di energico rilancio avviando la produzione di macchine sportive con meccanica Fiat. Per conto della Casa studia e costruisce la 2300 Coupé, in proprio realizza e commercializza la gradevole berlinetta 1500 GT. Fin dall’inizio i designer della Ghia pensano di dare una connotazione marcatamente sportiva al modello e decidono di intervenire massicciamente sulla struttura della scocca della berlina 1500 originale. Si rivolgono dunque allo specialista milanese Gilberto Colombo, titolare della Gilco, che già ha collaborato con la Ferrari, la Maserati e numerosi piccoli costruttori di auto da corsa. Colombo suggerisce di accorciare il pianale e arretrare il motore...
L'articolo completo è su epocAuto di luglio.
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