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Lancia 2000, erede della Flavia - su epocAuto di luglio
La nuova Lancia 2000 alla presentazione nel 1971. Il grande scudetto del frontale ne esalta l'eleganza, sottolineata dalla livrea rosso York. È il modello per il centro-nord Europa, come si deduce dagli indicatori di direzione anteriori color arancione.
Riflessi di antica nobiltà
su epocAuto di luglio 2020 a cura di Dario Mella -
Erede della Flavia presentata al Salone di Torino nell'ormai lontano novembre 1960, la Lancia 2000, che arriva sul mercato nella tarda primavera del '71, quando la Casa di Chivasso è già entrata nell'orbita Fiat, ne prosegue gli intendimenti aggiornandoli alle richieste di una clientela fattasi più esigente. Cosa che ha comportato un aumento di cilindrata da1,5 litri a due, passando per una versione 1,8 a carburatore e poi a iniezione meccanica. All'evoluzione del motore ha corrisposto l'aggiornamento della carrozzeria, volto ad adeguare il modello ai nuovi standard emergenti. Proprio per questo, ma anche per non fare della 2000 un semplice restyling della 1800, dalla quale deriva come carrozzeria e impostazione di base, il nome Flavia cade per lasciare posto a una sigla indicante la cilindrata. È una mossa che ha lo scopo di sottolinearne il ruolo di ammiraglia ora che non c'è più la Flaminia, il cui ultimo esemplare era stato venduto due anni prima. Di qui il cambio di passo, con ampie rivisitazioni rispetto al passato a cominciare dal nuovo motore di 1991 cm3 per 115 CV-DIN, alimentato da un carburatore a doppio corpo. La particolarità è che si tratta di un quattro cilindri contrapposti, secondo il credo dell'ingegnere Antonio Fessia che così aveva voluto la Flavia in origine. La trazione è anteriore e i freni sono a disco sulle quattro ruote, soluzioni anche queste volute dal geniale progettista che della Lancia era stato il direttore tecnico.
L'articolo completo è su epocAuto di luglio.