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01 Ayrton Perrys 1881 first electric car

La nostra “72d” ha preso forma dal disegno acquistato presso il Classic Team Lotus, copia di uno firmato da Maurice Philippe in persona, al quale con un po’ di civetteria, alla Lotus hanno aggiunti i venti bollini a ricordare i Gran Premi
vinti da questa vettura.

 

Alla scoperta della Lotus 72, estrema e affascinante come non mai, a mezzo secolo di distanza

su epocAuto di luglio 2020 a cura di Marco Giachi

Esattamente mezzo secolo fa si entro’ negli anni settanta considerati, a torto o a ragione, uno dei decenni più significativi. C’erano stati momenti di tensione come il “sessantotto” e l’”autunno caldo”, è vero, ma sembrava che il mondo fosse uscito rafforzato da queste difficoltà con tante idee che, si pensava, sarebbero venute buone per impostare un futuro migliore.
Si erano sciolti i Beatles ed era morto Jimi Hendrix, ma ci si cullava con le melodie di Simon and Garfunkel, i sogni del festival di Woodstock e nel ricordo del “piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità” di Neil Armstrong sulla Luna l’anno prima.
Eh! Si. Ne sono successe (e nate) di cose belle in quell’anno, ... il 1970 Auguri!
In questo turbinio di idee e di fatti anche il rutilante mondo della Formula 1 non poteva non lasciare il suo segno.
Molto fu dovuto alle vicende che gravitarono intorno alla squadra Lotus, alla sua vettura di punta, il modello “72”, ed al suo pilota: Jochen Rindt, che è rimasto l’unico Titolo Mondiale assegnato postumo nella storia della Formula 1 perchè l’austriaco scomparve in prova a Monza e nessuno riuscì a sopravanzarlo nei due Gran Premi che restarono da disputare...

 

L'articolo completo è su epocAuto di luglio. 

 

 


cop1 2020 1

 

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