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Maserati Mistral - su epocAuto di settembre
Il tratto più caratteristico è il frontale, dove il paraurti risolve e sintetizza ogni cosa. Un'intuizione geniale di Pietro Frua che rende la Mistral unica nel panorama delle granturismo di alte prestazioni dell'epoca.
Maserati Mistral. Vento di nord - ovest
su epocAuto di settembre 2020 a cura di Dario Mella -
È il 30 ottobre 1963, siamo al Salone di Torino. Allo stand Maserati i visitatori ammirano la nuova Due Posti Iniezione, un coupé granturismo su disegno di Pietro Frua.È il 30 ottobre 1963, siamo al Salone di Torino. Allo stand Maserati i visitatori ammirano la nuova Due Posti Iniezione, un coupé granturismo su disegno di Pietro Frua.È indubbiamente una bella automobile, ricca di fascino e personalità, ma ha un nome un po’ anonimo. Ci pensa allora John Simone, importatore francese della Maserati, a trovarne uno più adatto. Due Posti Iniezione diviene Mistral, Maestrale in italiano, il nome di un vento freddo e impetuoso che spira da nord-ovest, scelto forse per sottolineare la velocità e le doti dinamiche di questo coupè. Sotto il cofano, infatti, c’è il sei cilindri in linea di 3,5 litri a doppia accensione e distribuzione bialbero a camme in testa, derivato da quello montato nella Sport 350 S e utilizzato anche nella 3500 GT. Una meccanica imparentata con le competizioni, che fino a pochi anni prima erano state il pane quotidiano per la Casa di Viale Ciro Menotti...
La Mistral in trasparenza. Il telaio è costruito con tubi a sezione quadra.
L'articolo completo è su epocAuto di settembre.