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Wifredo Ricart al volante dell’unica 162 “prototipo” costruita, in una rarissima immagine che la ritrae. Da notare il muso definitivo, molto meno sporgente e molto simile alle versioni più evolute della 158, e la linea estremamente filante che ne dissimula le notevoli dimensioni. Sulla 162, il muso è adornato da un fregio longitudinale a 5 elementi, caratteristica mutuata dal figurino iniziale.

Alfa Romeo

Grand Prix Tipo 162

Splendida chimera

su epocAuto di novembre 2020 a firma di Luca Montanari la prima parte dell'articolo - 

Tanto sofisticata quanto sfortunata. Storia e tecnica di una "rosa non colta" dell'Alfa Romeo.

Solo pochissimi addetti ai lavori ebbero modo di vedere dal vivo la 162, poiché le sue uscite furono rarissime e molto “private”: risulta quindi molto scarsa la documentazione non tecnica a suo riguardo. La storia della 162 (e quindi la conferma della sua reale esistenza) emerse inoltre dagli archivi solo svariati anni dopo, negli anni che videro la nascita del museo storico Alfa Romeo.

Nella seconda metà degli anni ’30, dello strapotere dell’Alfa Romeo sui campi di gara dei Gran Premi rimaneva solo qualche pallida ombra. Il 1934 aveva portato una nuova formula basata sul solo limite di peso massimo della vettura (750 kg) e aveva visto apparire in maniera sempre più ingombrante le vetture tedesche, Auto Union e Mercedes, che di lì a poco avrebbero monopolizzato i circuiti. Nello stesso periodo l’Alfa, dal 1933 sotto la guida di Ugo Gobbato e sotto l’egida dell’IRI, intraprese un impegnativo e costoso programma di riorganizzazione interna: rimaneva quindi poco spazio per l’impegnativa ma necessaria vetrina delle corse. Tale attività venne saggiamente delegata alla giovane Scuderia Ferrari (fondata nel 1929) che arrivò a beneficiare – oltre che dell’esperienza e capacità di Enzo Ferrari – delle P3 ex-ufficiali e di un certo supporto tecnico della Casa.

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L’Alfa Romeo 316, in una versione del 1939 caratterizzata dal muso con la parte inferiore prominente “a delfino”; in diverse foto la vettura viene mostrata con un’altra carrozzeria ribassata e affine alla 12C-37. La 316 avrebbe dovuto essere sostituita dalla 162 nel corso della stagione 1940.

Alfa Romeo

 01 Ayrton Perrys 1881 first electric car

Il 1934 portò in pista la rivoluzione tecnica operata dalle case tedesche: il salto generazionale è evidente confrontando sulla linea di partenza del GP di Francia l’Alfa Romeo P3 (in prima fila) con l’Auto Union Typ A (accanto alla P3) e la Mercedes W25 (in seconda fila). La gara verrà vinta dalla P3, vettura già matura ed affidabile, ma la sua competitività non durerà a lungo.

 

La prima parte dell'articolo è su epocAuto di NOVEMBRE

 

 

 

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