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1948 Tazio Nuvolari al via con la Ferrari 166 SC. Resisterà solo pochi giri poi verrà sostituito da Franco Cortese.

Gran Premio di Bari: nove edizioni da ricordare

su epocAuto di novembre 2020 a firma di Renzo De Zottis - 

Tra il 1947 e il 1956 le strade di Bari ospitarono un Gran Premio che fin dalla prima edizione attirò grandi squadre di Formula Uno e fece registrare la vittoria di grandi campioni da Varzi ad Ascari, da Fangio a Stirling Moss.

Il 7 gennaio 1946, in una città che ancora mostrava le ferite aperte della guerra, il presidente dell’Automobile Club Bari, avvocato Francesco Chieco riunì presso la sua abitazione praticamente tutto il consiglio direttivo del sodalizio: lo scopo era quello di creare dal nulla una manifestazione motoristica di livello internazionale capace di siglare in modo spettacolare la rinascita del capoluogo pugliese.
Dopo lunghi e complessi preparativi, Renzo Castagneto scese in Puglia per assumere la veste di Direttore di corsa (un incarico che svolgerà in maniera impeccabile per tutte le nove edizioni) e finalmente, alle ore 10 di domenica 13 luglio 1947, Donna Maria Chieco Bianchi diede il via ufficiale al primo Gran Premio di Bari davanti ad almeno centomila spettatori entusiasti. La corsa si svolgeva su 50 giri su un circuito di 5.500 metri per complessivi 275 Km sulle strade intorno alla rinascente Fiera del Levante ed era riservata a vetture della categoria Corsa Internazionale fino a 1.500 cmc con compressore e fino a 4.500 cmc aspirate. Grazie agli sforzi degli organizzatori la griglia di partenza risultò di tutto rispetto, potendo vantare le due Alfa Romeo 158 ufficiali di Achille Varzi e Consalvo Sanesi e diversi piloti di vaglia come i francesi Louis Rosier (Talbot) e Raymond De Saugé (Cisitalia), lo spagnolo Juan Jover (Maserati) e il brasiliano Chico Landi. La corsa si risolse in un monologo di Varzi che vinse ad oltre 105 Km/h di media con alle spalle il fido Sanesi mentre gli altri concorrenti furono attardati o costretti al ritiro da noie meccaniche oppure semplicemente non furono in grado di impensierire il duo di testa.

 

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1952. Il Gran Premio di quell'anno fu riservato alle vetture Sport. Da sinistra Manzon, Castellotti e Cole.

 

 

L'articolo completo è su epocAuto di NOVEMBRE

 

 

 

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