Edizioni C&C - Automobili AERO - su epocauto di marzo

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L’ Aero 500 nella sua versione più comune. La vetturetta, il cui accesso era possibile dal solo lato passeggero, era spinta dai 10 cavalli ottenuti da un monocilindrico a due tempi di 499 cm3. L’iniziale disponibilità della sola versione aperta ne fece apprezzare più le qualità sportive che quelle economiche, indirizzando il modello a un pubblico prevalentemente giovanile.

Automobili AERO. Auto popolari e di lusso.
su epocAuto di marzo 2021 a firma di Giuliano Silli -

Dopo l’esito negativo dell’esperimento “Omega – Disk” per la Zbrojovka di Brno, Bretislav Novotny, ingegnere aeronautico, si rimise al lavoro con l’obiettivo di riuscire a progettare un’automobile popolare efficiente ed economica. Nel 1926 aveva realizzato una microvettura di 350 cm3 con motore raffreddato ad aria, però con sospensioni da carro agricolo: molle a balestra a quarto d’ellisse poggiate su un’asse, quello anteriore, formato da un semplice tubo. Non passò molto tempo che il motore aumentò a mezzo litro, con raffreddamento ad acqua, in un corpo vettura migliorato. Necessitando di un finanziatore, Novotny lo trovò in Frantisek Kolanda, discendente di una nota famiglia di stampatori a Praga, col quale costituì la società “F. Kolanda Fabbrica di automobili” per la produzione della piccola vettura che venne chiamata Enka (da N e K, iniziali dei soci: En – Ka). Già nel 1928 i giornali specializzati ne parlavano favorevolmente: con 499 cm3 e 10 cavalli, la velocità massima era di 60 km/ora con un consumo di circa 6 litri per 100 km. E stavolta l’ingegnere ebbe un colpo di fortuna: in una strada della capitale, Novotny superò con la sua Enka una vettura con autista, sul sedile posteriore della quale viaggiava il direttore generale della Aero, fabbrica di aeroplani con sede a Praga. Sorpreso dall’agilità della vetturetta...

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Questa 662, impeccabilmente rifinita nella sua verniciatura bicolore, esprime un tasso di sportività pari a quello delle contemporanee vetturette inglesi.

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