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Rispetto alla concorrenza la carrozzeria della Traction appare più profilata ed aerodinamica; mancano i predellini sulle fiancate, un altro tocco di modernità; le portiere di questa versione hanno i profili in alluminio.

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su epocAuto di marzo 2021 a firma di Umberto Lacchetti - 

L’automobile è un prodotto industriale replicato in centinaia di migliaia di esemplari, spesso testimoni dello sviluppo tecnologico. Allo stesso tempo però l’automobile può essere opera d’arte. Lo è quando le sue linee sono il frutto di espressione artistica, tanto che alcuni modelli possono essere considerati delle vere sculture in movimento. Una di queste è la Citroën Traction Avant, una berlina a due volumi uscita nell’anteguerra e capace di rimanere sul mercato per oltre un ventennio. Presentata al pubblico il 18 aprile 1934, rompe decisamente con la tradizione: anzitutto per la carica di innovazione tecnologica, ma anche per il design, che conferisce all’auto una spiccata personalità. Ne ha tracciato le forme Flaminio Bertoni, un geniale scultore nato a Varese allora in forze come designer presso l’ufficio studi della Casa francese. Andrè Citroën, presidente e fondatore dell’omonima Casa, aveva indicato le caratteristiche di base della nuova creatura e si era rivolto per portare avanti il progetto all’ingegnere André Lefebvre, l’altro protagonista di questa sfida. Anche Lefebvre possiede una forte propensione all’innovazione e nella Casa francese trova il contesto giusto per esprimere le sue capacità. Citroën, Lefebvre e Bertoni, sono questi i personaggi che nella Francia degli anni ’30 danno alla luce la Traction Avant...

 

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La coda molto ben riuscita con la “malle plate”; il paraurti è sagomato ed è dotato di “banane” protettive.

 L'articolo completo è su epocAuto di MARZO

 

 

 

 

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