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Stella Alpina, gara internazionale di turismo veloce - su epocAuto di marzo
"Nuccio" Bertone su Stanguellini 1100 Sport si aggiudicò l’edizione 1948 dopo una dura lotta con Taruffi.
Stella Alpina anni '40-'50
su epocAuto di marzo 2021 a firma di Renato De Zottis -
Le origini di questa corsa stradale vanno fatte risalire ad una intuizione di Giovanni Canestrini, trentino di nascita, che nel lontano 1924 partecipò alla quarta edizione della Coppa delle Alpi come inviato della Gazzetta dello Sport a bordo della OM di Nando Minoia. Le difficoltà logistiche affrontate in quella occasione (centinaia di chilometri su strade spesso impossibili, arrivo e partenza in località diverse, incognite derivate dalle condizioni meteo e conseguenti problemi di comunicazione con le redazioni dei giornali, ispirarono l’idea di una gara con partenza e arrivo di tutte le tappe nella stessa località, una sorta di “quadrifoglio alpino” che prevedeva una competizione di quattro giorni con base a Merano. Per l’attuazione di quell’idea si dovette però aspettare la fine della guerra, in un’Italia uscita con le ossa rotte nella quale la passione per le competizioni motoristiche, forte segnale di rinascita civile, era ritornata più viva che mai nonostante le difficoltà. E qui entra in scena l’altro grande personaggio al quale si deve la nascita della Stella Alpina: l’allora presidente dell’Automobile Club di Trento e valente pilota anteguerra conte Sigismondo Manci che nell’inverno del 1946 aveva chiesto alla CSAI il passaggio della Mille Miglia a Trento senza però ottenere nessun risultato. Manci pensò così ad una gara di regolarità tutta trentina e mise al corrente Canestrini di questo suo progetto: il grande giornalista ripropose con entusiasmo la sua vecchia idea del quadrifoglio alpino che sembrava fatta su misura per Trento, la cui felice posizione alla confluenza di tutte le strade che portano ai maggiori passi alpini costituiva una base ideale per quattro percorsi a raggiera con partenza e ritorno in città...
1949. Una magnifica Cisitalia 202 SC. Da notare i numeri di gara dipinti a mano come si usava allora.
L'articolo completo è su epocAuto di MARZO