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Karif, una Maserati per tutte le borse
KARIF, una Maserati per tutte le borse portata dal vento della Somalia
di Maurizio Tabucchi
Chi pensa che per comprarsi una bellissima granturismo blasonata, addirittura una Maserati (mica una Bianchina!), occorrano cifre elevate, si sbaglia. Perché uno di quei pochi esemplari disponibili (dei soli 221 prodotti) viene a costare meno di diecimila Euro, più o meno il prezzo di una moto nuova.
E allora chi vuole portasi a casa una Karif, ormai ventennale, si affretti. Perché abbiamo puntato sulla Karif? Semplicemente perché, esclusa la Biturbo, si tratta della coupé Maserati più a buon mercato del periodo Una vettura indubbiamente riuscita che non ebbe purtroppo il successo che meritava; vittima dell’immeritata pessima fama che la Casa di Modena si era “guadagnata” con la Biturbo, anche se in effetti l’elegante due porte nata nel 1982 all’inizio lasciò perplessi. I problemi erano tanti; e nacque un sospetto: chissà se Alejandro De Tomaso (l’ex corridore argentino, che in maniera rocambolesca si era assicurato il pieno controllo della Maserati), aveva affidato ai clienti, risparmiando un bel po’ nella messa a punto, il collaudo (con relativi oneri) delle proprie vetture? E anche quando la qualità divenne un imperativo da rispettare, alcune lievi defaillance, ma soprattutto la diffidenza ormai radicata nella clientela, allontanò anche dalla bella coupé del nostro servizio, numerosi potenziali acquirenti.
Con la presentazione al Salone di Ginevra, la Karif, denominazione che, seguendo la tendenza del momento, traeva origine da un tipico vento della Somalia, rappresentò la prima importante proposta del 1988, anche se le consegne iniziarono dal 1989. Erano previsti due soli posti e un ampio bagagliaio per consentire piacevoli lunghi viaggi, grazie alle elevate prestazioni e al notevole comfort generale. Come al solito, gli interni erano realizzati con materiali pregiati: abbondavano radica e pelle naturale. L’ottima coppia motrice e il peso contenuto (1465 kg a pieno carico), uniti ad un retrotreno piuttosto leggero, avevano suggerito l’adozione dell’autobloccante al 100% e grazie a queste prerogative la guida si rivelava particolarmente entusiasmante. Il motore, molto potente, era il solito sei cilindri a V, la cui origine si riconduceva al Tipo C.114 progettato da Giulio Alfieri nel 1969 (quello del connubio con la Citroen, che aveva dato vita alla SM), dotato di tre valvole per cilindro (due di aspirazione), alimentazione ad iniezione elettronica multipoint e accensione a controllo integrato. I due turbocompressori erano dotati di intercooler aria/aria, raffreddamento delle turbine ad acqua e sovralimentazione controllata elettronicamente. Non ebbe fortuna la Karif; proprio nel 1988, l’anno della sua presentaN. 3 - 2008 - 5 zione, la Maserati registrò una perdita d’esercizio pari a 37 miliardi di lire, su un fatturato di poco superiore ai 200. E De Tomaso fu costretto a concludere un accordo di collaborazione finanziaria, industriale e commerciale con il Gruppo Fiat, il quale si assicurò il 49% del capitale sociale, ponendo le premesse per la totale acquisizione della fabbrica che avvenne il 19 maggio 1993. Ma la Karif oggi è maturata. Da quest’anno, infatti, i primi esemplari, quelli fabbricati nel 1988 (per determinare i vent’anni vale l’anno di fabbricazione, non l’anno di immatricolazione), possono essere inscritti all’ASI e assumere la qualifica di “Veicolo di interesse storico e collezionistico”. Ciò permette di ottenere due importanti agevolazioni: polizza assicurativa a premio ridotto ed esenzione dal pagamento della tassa di proprietà (tranne per quelle regioni che pretendono una tassa alternativa, ma comunque dal costo contenuto). Attenzione però: con l’iscrizione all’ASI scatta automaticamente l’assimilazione alla categoria “Veicoli Atipici”, come recita il Codice della strada, che assoggetta la vettura a revisione annuale, anziché biennale come tutte le normali automobili. Perché attenzione? Perché, in caso di incidente, la compagnia assicuratrice può esercitare il diritto di rivalsa sull’assicurato, se si è superato un anno dall’ultima revisione. Semplice vantaggio economico esenzione e polizza a costo ridotto? Non esattamente; preferiremmo chiamarla invece operazione culturale, in quanto mantenersi una Karif, con polizza di assicurazione a tariffa piena e pagarsi pure il bollo, dissuade anche il più innamorato della Casa modenese. A tutto vantaggio degli appassionati stranieri, i quali si sono già portati a casa numerosi esemplari, non solo di Maserati Karif, ma di tutte quelle vetture non ancora ventennali la cui gestione in casa nostra si rivela insostenibile. E non sarebbe bello se fra cinque o dieci anni, per vedere come era fatta una di queste macchine, fossimo costretti ad andare in Germania.
SCHEDA TECNICA
dal 1988 al 1990 Karif (Tipo AM 339B28, motore Tipo AM 473)
Karif con cambio automatico
(Tipo AM 339B28A, motore Tipo AM 473)
dal 1990 Karif con catalizzatore
(Tipo AM 339B282, motore Tipo AM 473)
Periodo di produzione: 1988 - 1991
Destinazione: produzione in serie
Quantità di esemplari costruiti: 221
MOTORE
Posizione: anteriore, longitudinale
Numero e disposizione dei cilindri: sei, a V di 90°
Gruppo cilindri: monoblocco in lega leggera con cilindri in ghisa
riportati
Diametro, corsa mm: 94 e 67
Cilindrata cm3: 2790
Potenza CV: 248; 224 Karif catalizzata
Regime di potenza massima (giri/1’): 5600; 5500 Karif catalizzata
Rapporto di compressione: 7,4:1
Coppia massima kgm: 36,2; 37,7 Karif catalizzata
Regime di coppia massima: 3500
Numero dei supporti di banco: quattro
Tipo dei cuscinetti di banco e biella: a guscio sottile
Teste: in lega leggera
Numero delle valvole per cilindro e disposizione: tre (due di aspirazione)
Distribuzione: un albero a camme in testa per bancata di cilindri
Comando della distribuzione: cinghia dentata
Accensione: elettronica digitale Marelli “Microplex” MED 602E
Alimentazione: forzata, due turbocompressori IHI RHB 52 azionati dai
gas di scarico, 2 intercooler, starter automatico, a controllo integrato con
l’accensione; catalizzatore a tre vie (normativa U.S.A. 1983) dal 1990
Carburante: benzina super; benzina senza piombo dal 1990
Adduzione carburante: pompa elettrica
Lubrificazione: forzata, filtro olio sul circuito principale, scambiatore
di calore acqua/olio
Raffreddamento: a liquido, circolazione forzata, termostato,
ventilatore ad innesto elettromagnetico
L'articolo è stato pubblicato sul numero 3/2008 di epocauto