Edizioni C&C - Diatto GT Ottovù Zagato

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Diatto GT Ottovù Zagato

di Maurizio Tabucchi

Esclusive le Diatto del periodo “eroico”, esclusiva oggi la Diatto GT Ottovù Zagato, che vuole essere la trasposizione stilistica della Diatto Grand Prix degli anni Venti. Si è voluto realizzare una vettura sportiva ed elegante, con linee decise e volumi morbidi, anticipando le future tendenze di stile, molto bene interpretate dall’Atelier Zagato. É così nata un’automobile armoniosa, dalla personalità decisa, che emana fascino e prestigio. Come recita il messaggio pubblicitario dell’azienda: “cuore sportivo, design neoclassico, eleganza aristocratica”.

Il telaio rispetta la tradizione costruttiva Diatto, allo stesso tempo struttura portante e piattaforma della vettura, mentre per altri progetti la scocca è un elemento indispensabile per la rigidità dell’insieme. Completamente realizzato in acciaio scatolato saldato, il telaio possiede infatti un’elevatissima rigidità torsionale, pari a 26KN/m/Grado. E’ stato progettato per le competizioni e per sopportare forze di tensione e sollecitazioni meccaniche prodotte da motori con oltre il doppio della potenza prevista. L’autotelaio contiene tutti gli organi necessari al movimento e alla guida del veicolo e, anche se privo della carrozzeria, ha le stesse caratteristiche di motricità della vettura completa.

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La Diatto GT Ottovù riprende il classico layout della Casa, con motore anteriore e trazione posteriore, architettura progettata per assicurare le migliori prestazioni e favorire il piacere di guida. La distribuzione dei pesi è stata ottimizzata, portando il motore dietro l’asse delle ruote anteriori, fino a trovarsi in posizione centrale - anteriore. L’asse del guidatore è posizionato sul piano che contiene il baricentro del veicolo; in questo modo, la vettura in curva “ruota” intorno al suo occupante, minimizzando le spinte centrifughe e aumentando il senso di sicurezza e la fluidità di guida. Nel rispetto della propria tradizione sportiva, la Diatto GT Ottovù prevede un innovativo sistema di sospensioni: indipendenti a doppio triangolo con bracci molto lunghi, permettono alle ruote elevata escursione senza variazioni d’assetto. Questa caratteristica si apprezza in modo particolare nelle curve veloci e anche su superfici accidentate, dove N. 5 - 2008 - 13 lo sterzo non richiede correzioni continue. Il motore è un potente Ford Racing 8 cilindri a V di 4.600 cm3, 32 valvole, doppi alberi a camme, compressore volumetrico, che esprime una potenza di 530 CV, incrementabile fino a 650. Le motorizzazioni (elaborate da Cosworth per l’Europa e Roush per il mercato americano, preparatori ufficiali Ford) saranno fornite su richiesta per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti.

Tutti i parametri di funzionamento del motore sono gestiti da una centralina elettronica con mappatura esclusiva Diatto. Il gruppo motore è abbinato a un cambio evoluto a sei marce, con l’opzione manuale o automatico. L’impianto frenante è fornito dalla Brembo ed è progettato per velocità dell’ordine dei 300 km/h. Il target dell’omologazione relativa al contenimento dell’inquinamento è Euro 5. Gli interni, sobri, eleganti e confortevoli, si ispirano a un design razionalista che privilegia funzionalità e abitabilità. Grazie anche alla carrozzeria completamente in alluminio, la Ottovù ha una massa totale contenuta in soli 1450 Kg. Con un rapporto peso/ potenza pari a 2,75 Kg/HP è al vertice delle migliori autovetture sportive in commercio, con il vantaggio dell’abitabilità 2+2. Il tempo di accelerazione, 0-100 km/h, circa 4 secondi e lo spazio d’arresto (decelerazione) da 100 km/h a 0, in circa 33 metri. Non è straordinaria questa berlinetta? A guardarla si resta senza fiato. E’ talmente bella, da qualsiasi parte la si osservi, da non credere ai propri occhi. Ma è così perché è l’erede della grande famiglia Diatto e sembra proprio che l’interpretazione sia delle più felici. E poi, piace alle donne!

L'articolo è stato pubblicato sul numero 5/2008 di epocauto