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La cabriolet Saoutchchik sul telaio # 0136 sfila a Villa Erba il 24 maggio 2015. Appartiene alla 2ª Serie, che ha le porte incernierate davanti, la calandra a croce e i fari allineati ai fendinebbia in un motivo verticale chiuso da cornici.

PEGASO. La scuola del cavallo alato
su epocAuto di maggio 2021 a firma di Elvio Deganello - 

Le Pegaso, poco note negli anni della Spagna franchista, oggi attirano i collezionisti che cercano rarità. In tutto sono 84, vestite in modo diverso da quattro carrozzieri diversi. Non c’è una Pegaso uguale a un’altra ma tutte hanno un aspetto che non lascia indifferenti e una meccanica ricercata che a volte sconfina in soluzioni capricciose. Autore delle Pegaso è l’ingegnere spagnolo Wilfredo Ricart, noto in Italia perché nel 1938, quando è a capo del reparto corse dell’Alfa Romeo è ridicolizzato da Enzo Ferrari che gli dice di andare a fare camion. Aldilà del rancore di Ferrari, che lo ritiene responsabile della sua estromissione dall’Alfa Romeo, Ricart è uomo di vasta cultura ed esperienza: nel 1920 avvia un’azienda che costruisce motori e auto sportive, nel 1931 chiude per motivi politici e organizza una società di trasporti, infine nel 1936 approda all’Alfa Romeo e vi resta fino al marzo 1945, quando temendo le rappresaglie politiche, si rifugia al consolato spagnolo di Milano poi raggiunge Genova e s’imbarca per gli USA, dove l’attende la Studebaker. Cambia piani quando fa scalo in Spagna e accetta l’invito dei rappresentanti del dittatore che lo pregano di aiutare il Paese a ricostruite l’industria motoristica dilaniata dalla guerra civile. Non è tempo di motorizzazione di massa in Spagna: l’assedio economico internazionale obbliga il Paese a un regime autarchico che ha bisogno di tutto, in particolare di autocarri. Così si avvera la profezia di Ferrari: Ricart deve progettare i camion da costruire negli stabilimenti ex Hispano-Suiza rimessi in piedi dall’ENASA (Empresa Nacional de Autocamiones). Capisce che per raggiungere l’obiettivo deve creare una scuola che formi personale specializzato e fonda il Centro de Estudios Técnicos de Automoción.

 

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La Z 102 telaio # 201 al Concorso di Villa d’Este 2016. È la # 0103 ricarrozzata ENASA come berlinetta 2ª Serie, vale a dire con le nervature sui parafanghi e gli sfoghi dell’aria sulle fiancate. Sopra la linea di cintura lo stile resta quello delle berlinetta 1ª serie.

 L'articolo completo è su epocAuto di MAGGIO

 

 

 

 

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