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Hannu Mikkola è il primo pilota non residente ad aver vinto il Safari, nel 1972 con una Ford Escort.
Il finlandese si è ripetuto quindici anni dopo con l'Audi 200 Quattro unico modello della Casa dei quattro anelli ad essersi imposto a Nairobi.

LEGGENDE E TRADIZIONI DEL SAFARY RALLY

Su epocAuto di giugno - a firma di Franco Carmignani

Dar es Salaam 3 aprile 1972, c’è preoccupazione tra gli indigeni locali. La colpa è di un biondo pilota finlandese, Hannu Mikkola già noto per aver vinto la maratona Londra-Messico, organizzata due anni prima dal Daily Mirror in occasione dei campionati mondiali di calcio del 1970 ospitati dal paese centroamericano dopo quelli di quattro anni prima in casa di sua maestà.
Non era mai successo prima che il Safari Rally, l’evento clou della primavera africana, che coinvolge Tanzania, Kenya e Uganda, fosse vinto da un pilota non residente in Africa, e si temette che lo sgarro a questa tradizione radicata nel cuore del Kilimangiaro potesse creare chissà quali sconvolgimenti.
Nelle diciannove edizioni precedenti il Safari nato nel 1953 per celebrare l’incoronazione della Regina Elisabetta nelle allora tre colonie britanniche dell’Africa Orientale, avevano vinto piloti di origine inglese-Vic Preston, Peter Hughes – polacca – Zbigniew Nowicki – tedesca – Edgar Hermann – indiana – Joginder Singh – ecc. ma tutti radicati in quei territori.
In effetti, nel dopoguerra e per una buona metà degli anni cinquanta nei domini inglesi dell’Africa Orientale la vita scorreva serena, in quegli immensi territori compresi tra l’Oceano Indiano e le catene montuose dominate dal Kilimangiaro e da Mount Kenya, c’erano decine di fattorie e piantagioni di caffè e tè sviluppate dai coloni inglesi o tedeschi...

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Mercedes ha vinto ad inizio anni '60 con il modello 219/220.

 L'articolo completo è su epocAuto di GIUGNO

 

 

 

 

 

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