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Glas Isar T600 e T700 - su epocAuto 6-2021
Un’esemplare di serie antecedente al settembre 1959, che mostra ancora la scritta “Goggomobil” sui parafanghi anteriori.
La livrea bicolore a tre campi, in tinte contrastanti, era prevista fin dall’inizio come optional.
GLAS ISAR T600 E T700 (1958-65)
Berlina di famiglia in scala ridotta
Su epocAuto di giugno - a firma di Maurizio Schifano
Forte del successo dello scooter Goggo e della microvettura Goggomobil, alla fine degli anni 50 la Hans Glas lancia la sua prima vera automobile. Le dimensioni e la cilindrata sono ridotte, ma l’aspetto e lo schema meccanico sono quelli delle berline di famiglia dell’epoca. L’accoglienza è buona e incoraggia la Casa a lanciare modelli sempre più ambiziosi.
A metà degli anni 50, la Germania, ormai fuori dal difficile periodo della ricostruzione postbellica, gode di un benessere sempre più diffuso, che favorisce le ambizioni di crescita e accelera i consumi. Perciò la Hans Glas GmbH Isaria-Maschinenfabrik, fondata nel 1949 ed entrata nel comparto motoristico nel 1951, lanciando il fortunato scooter Goggo, nel 1955 presenta la microvettura Goggomobil e coglie pure l’occasione per cominciare a sviluppare la sua prima vera automobile. Dopo essersi chiesto quale sarebbe stata la tendenza del mercato tedesco dell’automobile da lì a dieci anni, Hans Glas, che, assieme al figlio Andreas, guida con grande autorevolezza l’azienda, affida al direttore tecnico, Karl Dompert, il progetto di una piccola berlina con cilindrata di 600-700 cm³. L’idea di adottare una meccanica a motore posteriore come quella della Goggomobil, che pure ha il vantaggio di assicurare maggior spazio per l’abitacolo, con la massima semplicità costruttiva, viene scartata; in quanto troppo legata all’immagine delle vetture utilitarie, come la Fiat 600, lanciata proprio nel 1955, o anche la Volkswagen “Maggiolino”, che in Germania è ritenuta tale. Perciò Dompert opta subito per il motore collocato all’avantreno, ma inizialmente pensa alla trazione anteriore, che salva anch’essa spazio per l’abitacolo e che d’altronde, anche in Germania, è già da tempo stata scelta da diversi costruttori di vetture utilitarie ma di maggiori pretese, prima fra tutte la DKW. L’opzione “tutto avanti” resisterà fino alla realizzazione del primo prototipo...
Una T 700 del 1960 nell’allestimento base, con livrea tinta unita e senza profilo lucido sulle fiancate. Totalmente restaurata, appartiene a un membro del Glas Club International e.V. (www.glasclub.de). Si notino il volante a calice color avorio, con l’anello cromato per azionare il clacson, e il divanetto anteriore, con gli schienali divisi e ribaltabili. I fanali posteriori sono ancora quelli pre-restyling.
Credito foto: Robert Reichenbach, Glas Club International
L'articolo completo è su epocAuto di GIUGNO