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Un’esemplare di serie antecedente al settembre 1959, che mostra ancora la scritta “Goggomobil” sui parafanghi anteriori.
La livrea bicolore a tre campi, in tinte contrastanti, era prevista fin dall’inizio come optional.

GLAS ISAR T600 E T700 (1958-65)

Berlina di famiglia in scala ridotta

Su epocAuto di giugno - a firma di Maurizio Schifano

Forte del successo dello scooter Goggo e della microvettura Goggomobil, alla fine degli anni 50 la Hans Glas lancia la sua prima vera automobile. Le dimensioni e la cilindrata sono ridotte, ma l’aspetto e lo schema meccanico sono quelli delle berline di famiglia dell’epoca. L’accoglienza è buona e incoraggia la Casa a lanciare modelli sempre più ambiziosi.

A metà degli anni 50, la Germania, ormai fuori dal difficile periodo della ricostruzione postbellica, gode di un benessere sempre più diffuso, che favorisce le ambizioni di crescita e accelera i consumi. Perciò la Hans Glas GmbH Isaria-Maschinenfabrik, fondata nel 1949 ed entrata nel comparto motoristico nel 1951, lanciando il fortunato scooter Goggo, nel 1955 presenta la microvettura Goggomobil e coglie pure l’occasione per cominciare a sviluppare la sua prima vera automobile. Dopo essersi chiesto quale sarebbe stata la tendenza del mercato tedesco dell’automobile da lì a dieci anni, Hans Glas, che, assieme al figlio Andreas, guida con grande autorevolezza l’azienda, affida al direttore tecnico, Karl Dompert, il progetto di una piccola berlina con cilindrata di 600-700 cm³. L’idea di adottare una meccanica a motore posteriore come quella della Goggomobil, che pure ha il vantaggio di assicurare maggior spazio per l’abitacolo, con la massima semplicità costruttiva, viene scartata; in quanto troppo legata all’immagine delle vetture utilitarie, come la Fiat 600, lanciata proprio nel 1955, o anche la Volkswagen “Maggiolino”, che in Germania è ritenuta tale. Perciò Dompert opta subito per il motore collocato all’avantreno, ma inizialmente pensa alla trazione anteriore, che salva anch’essa spazio per l’abitacolo e che d’altronde, anche in Germania, è già da tempo stata scelta da diversi costruttori di vetture utilitarie ma di maggiori pretese, prima fra tutte la DKW. L’opzione “tutto avanti” resisterà fino alla realizzazione del primo prototipo...

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Una T 700 del 1960 nell’allestimento base, con livrea tinta unita e senza profilo lucido sulle fiancate. Totalmente restaurata, appartiene a un membro del Glas Club International e.V. (www.glasclub.de). Si notino il volante a calice color avorio, con l’anello cromato per azionare il clacson, e il divanetto anteriore, con gli schienali divisi e ribaltabili. I fanali posteriori sono ancora quelli pre-restyling.
Credito foto: Robert Reichenbach, Glas Club International

 L'articolo completo è su epocAuto di GIUGNO

 

 

 

 

 

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