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Wikov 7/28 Sport (1929). Il motore di serie, di 1478 cm3, fu portato da 28 a 40 CV e installato su questo roadster, dando modo alla Casa morava di intitolarsi un breve curriculum sportivo.

 Automobili WIKOV

Continua l'omaggio all'industria automobilistica cecoslovacca negli anni tra le due guerre mondiali (1920 - 1940)

Su epocAuto di luglio - a firma di Giuliano Silli

“Forza, Affidabilità e Bellezza: Wikov, l’auto di qualità di medie dimensioni”. Ecco il biglietto da visita, declinato in termini promozionali, dei prodotti di una delle aziende automobilistiche cecoslovacche che più si staccavano dalla concezione utilitaristica del mezzo di trasporto, così come normalmente intesa dalla maggioranza delle case costruttrici. Le quali, essendo imprese industriali / commerciali, tendono certamente alla soddisfazione dei loro clienti, ma anche e soprattutto alla “soddisfazione” dei propri conti economici. Su quest’ultimo punto la nostra Protagonista ha avuto una visione molto “aristocratica” della gestione aziendale, nel voler consapevolmente privilegiare la qualità costruttiva esprimendola nelle tre forme citate all’inizio. La Wikov nasce nel dicembre del 1918, pochi mesi dopo la costituzione del nuovo Stato cecoslovacco, ed è frutto dell’intelligenza dei suoi proprietari: la famiglia Wichterle e la famiglia Kovárik, entrambe di Prostejov, città situata a una sessantina di chilometri a nord est di Brno, il capoluogo della Moravia. Frantisek Wichterle (1840 – 1891) fu il co-fondatore, nel 1878, di un’officina per la riparazione di attrezzi agricoli che, nel corso del successivo decennio, riuscì ad ingrandire e a trasformare in una fabbrica di macchine agricole, divenendone l’unico proprietario. Dal 1894, la ditta dei fratelli Josef e Frantisek Kovárik iniziò a produrre macchine e motori stazionari, via via indirizzandosi verso lo stesso settore merceologico della ditta Wichterle: la necessaria collaborazione negli anni della Grande guerra e la successiva riduzione geografica del mercato interno (dall’Impero austro - ungarico alla sola Cecoslovacchia), consigliarono infine l’accorpamento delle due imprese in un’unica azienda, che prese il nome di Wichterle & Kovárik, più brevemente WiKov...

 

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Wikov 70 Cabriolet. Progettata unendo due motori della 35, la 70 avrebbe fatto parte dell’Olimpo delle vetture di prestigio cecoslovacche dell’epoca. Ma prevalse la prudenza.

 L'articolo completo è su epocAuto di LUGLIO

 

 

 

 

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