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In quest’immagine sono evidenti le doti “arrampicatrici” del prototipo, il cui motore sprigiona circa 255 cavalli (senza turbocompressore).

La vittoria di Castagna

nel 1995, una one-off fa rinascere il nome della prestigiosa Carrozzeria milanese

Su epocAuto di agosto - a firma di Giuliano Silli

Fra le più antiche e rinomate industrie milanesi, la Carrozzeria Castagna è stata una delle poche ad aver superato il secolo di attività, sebbene ciò fosse avvenuto qualche anno dopo la fine della seconda guerra mondiale (1949) quando, assieme al fervore dovuto alla ricostruzione, irruppero istanze di modernità che alcune imprese – e fra queste la stessa Castagna - per mero tradizionalismo o per semplice inadeguatezza, non seppero interpretare. Ai tempi del suo massimo splendore, la concorrente diretta, e naturale controparte, era l’altrettanto famosa carrozzeria milanese fondata da Cesare Sala, che si sarebbe specializzata quasi esclusivamente su telai Isotta Fraschini, e che chiuse i battenti già nella prima metà degli anni Trenta. Ma un’altra Carrozzeria di pari spessore fu la Stabilimenti Farina, vera fucina di buon gusto e di talenti (Frua, Michelotti, Vignale) la quale, pur non venendo meno alle proprie caratteristiche qualitative, rimase ancorata ad una filosofia aziendale ormai desueta, che l’incapacità di rinnovarsi rese, infine, esiziale. L’accostamento dell’Azienda torinese alla Castagna è possibile proprio perché oltre al successo, ottenuto innalzando ai più alti livelli l’artigianato di lusso da loro magnificamente illustrato, ebbero un destino comune essendo entrambe scomparse quasi contemporaneamente, negli anni tra il 1953 (Farina) e il 1954 (Castagna)...

 

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In occasione del centenario dell’Alfa Romeo (2010), il prototipo è esposto nella sezione carrozzerie assieme a una 6C 1750 Spider Castagna del 1931.

 L'articolo completo è su epocAuto di AGOSTO

 

 

 

 

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