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Le due BT46B di Niki Lauda e John Watson nel caratteristico scenario del circuito di Anderstorp ricavato da un aeroporto (da Internet).

La "FAN CAR" di Gordon Murray, che idea!

Su epocAuto di agosto - a firma di Marco Giachi

Il confine fra la legalità e l’illegalità è a volte rappresentato da piccole cose, dettagli insignificanti che possono fare la differenza se si presentano le circostanze adeguate.
Quarantatré anni fa, nel giugno del 1978, questo confine, in Formula 1, è rappresentato da due numeri: il “55” è legale, il “45” è illegale perché questi sono i valori intorno ai quali s’interrogano tutti per decidere la sorte della Brabham BT46B, al Gran Premio di Svezia di quell’anno.
La vettura di Formula 1, forse la più incredibile mai concepita e realizzata, è sotto osservazione perché è troppo rivoluzionaria e c’è il timore che possa segnare l’inizio di una spirale pericolosa per tutta la categoria.
Il progetto è il risultato del fatto che alla Brabham sono alle strette in fatto di competitività e devono inventarsi qualcosa che rompa la scala dei valori sulla griglia dei Gran Premi: siamo in piena era “wing car” e la Lotus 79, grazie al suo fondo a forma di profilo alare rovesciato, ha appena mandato al museo tutte le altre vetture tradizionali alle quali ci vorrà più di un anno per adeguarsi: tutte meno una!
Perché alla Brabham non ci stanno e hanno escogitato qualcosa di ancora più aggressivo del profilo alare rovesciato della Lotus 79, ovvero una ventola, montata in cascata all’albero primario del cambio, che crea una depressione sotto il fondo ancora più grande di quella generata dalla diavoleria di Colin Chapman.
Va detto, a onor del vero, che la stessa pensata era apparsa sulla Chaparral 2J alla fine degli anni sessanta, ma non aveva lasciato grande traccia e, di sicuro, nessuno ci aveva provato più anche per le proteste dei piloti che si vedevano investiti da ogni genere di sporcizia aspirata dalla strada e sparata dalla ventole in faccia a chi seguiva la 2J.
Anche la Chaparral, in quel periodo, era una fucina di idee, una più innovativa dell’altra, e l’idea della ventola per tenere attaccata la vettura al suolo era passata per l’ennesima follia buona per farci il modellino (che, ovviamente, avevo comprato subito anch’io, attratto dalla pubblicità su Topolino).
Ma ora la faccenda sembra più seria...

 

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 L'articolo completo è su epocAuto di AGOSTO

 

 

 

 

 

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