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Venerdì, 25 settembre 1970: la Opel Manta, nella foto una L, viene presentata a Timmendorfer Strand sul Mar Baltico.

Opel Manta "A"

Coupé dal disegno ispirato al pesce tropicale di cui porta il nome, che con le sue forme eleganti sembra volare nell’acqua, la Manta è rivolta a chi vuole l’auto sportiva, ma senza troppo rinunciare alla comodità della berlina

Su epocAuto di settembre - a firma di Dario Mella

Ford e General Motors negli anni Sessanta hanno sedi produttive in tutto il mondo. Ma mentre Ford commercializza di base veicoli con il proprio marchio, General Motors vende sotto differenti marchi caratterizzati secondo le diverse destinazioni. La loro concorrenza si estende anche in Europa, così che quando la Ford nel ‘69 mette sul mercato un nuovo coupé da famiglia, che è la Capri, la General Motors non può non proporre a sua volta un analogo coupé in grado di contrastarlo. Lo fa con il marchio tedesco Opel, da cui prende avvio il progetto Manta che prosegue il rinnovamento dei modelli prodotti nello stabilimento di Rüsselsheim.
Consuetudine avrebbe voluto che prima del coupé fosse presentata la berlina, cioè la Ascona. E invece, proprio per quanto detto sopra, avviene il contrario.
La Manta non è però il classico coupé di scuola tedesca che di diverso ha il padiglione tagliato dietro e una carrozzeria a due porte. Ha un disegno a sé, non monta componenti della scocca condivisi con altri modelli della Casa, ma è frutto di un progetto nuovo che si riallaccia a quanto era stato proposto tempo addietro dal Centro Stile Opel per la Kadett coupé. Di quel progetto, accantonato perché troppo oneroso, erano rimaste le bozze e una maquette che George Gallion ed Erhard Schnell rielaborano finalizzandole in un prototipo di stile immediatamente approvato.
La presentazione della Manta avviene così nel settembre 1970 a Timmendorfer Strand, località balneare tedesca che si affaccia sul Baltico, giusto un mese prima di quella dell’Ascona. Una curiosità sul nome: Manta era una dream-car che Giorgetto Giugiaro aveva presentato per Bizzarrini al Salone di Torino del ‘68. Non aveva avuto seguito e così la Opel ne aveva acquistato i diritti sul nome...

 

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L'abitacolo della Manta in allestimento Berlinetta si distingue per l'elevata qualità dei tessuti della selleria e dei rivestimenti. Il legno che riveste il cruscotto è richiamato dal pomello cambio.
Vista laterale della Manta Berlinetta. Monta di serie il retrovisore esterno, accessorio allora non obbligatorio.

 L'articolo completo è su epocAuto di SETTEMBRE

 

 

 

 

 

 

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