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La Fiat 128, qui la versione 4 Porte colore Giallo Positano 208, porta a compimento il progetto che l’ing. Dante Giacosa aveva in mente nel 1947. Nonostante il ritardo di 12 anni, molti elementi della vettura sono ancora innovativi.

Fiat 128

LA RIVINCITA DI GIACOSA

Su epocAuto di novembre - a firma di Elvio Deganello

Nel 1947 il capo progettista della Fiat concepisce lo schema della 128, ma la Casa tentenna e lo realizza solo nel 1969. L’accoglienza del pubblico è ottima e nel 1972 nuove versioni si aggiungono alla gamma. La produzione va avanti fino al 1985 sommando oltre tre milioni di esemplari.

Nel 1947 il progettista della Fiat ing. Dante Giacosa propone lo schema della trazione col motore trasversale che anticipa quello della 128, ma la direzione non ha coraggio e conferma l’atavica avversione della Casa alle “tuttoavanti”. Giacosa ci riprova nel 1951 per rinnovare la Fiat 1100, ma la risposta non cambia. Uno spiraglio si apre solo nel 1962 quando la Mini Minor ha ormai imposto lo schema concepito da Giacosa 12 anni prima. La Fiat, che poteva giocare d’anticipo, ora deve rincorrere. Ma manca ancora il coraggio e, nel timore di un fiasco, concede a Giacosa di realizzare il progetto della trazione anteriore col motore trasversale per una berlina della controllata Autobianchi. La Primula, questo il nome del modello, va benissimo e alla fine spiana la via al progetto X 1/1 dal quale nasce la 128. Inizialmente si prevede una versione con il motore derivato dalla Fiat 850 e l’altra con un inedito 1100...

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La 128 Panorama nella versione CL. Come la corrispondente versione della berlina ha la fascia nera sui brancardi, i cerchi con finestrelle rettangolari, i paraurti con inserti color argento e il profilo laterale con inserti lucidi.

 

L'articolo completo è su epocAuto di NOVEMBRE

 

 

 

 

 

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