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OM Superorione, otto cilindri e 170 cavalli.

LA COLLEZIONE MARAZZATO

Su epocAuto di novembre - a firma di Gian Paolo Arborio

L’opera inizia un lustro fa: un capannone dismesso alle porte di Vercelli. La rinascita edilizia si realizza grazie ad un nutrito gruppo di vecchi autocarri. Carlo Marazzato ci mette l’ingrediente più importante, l’empatia per i giganti della strada. Le radici affondano nella storia di famiglia: un passato, un presente ed un futuro dedicati al trasporto ed all’ecologia, un’azienda in espansione attenta agli investimenti necessari per correre al passo con il progresso tecnologico. Il trascorso tuttavia è ancora attuale, rivolto alla passione per i camion storici, quelli che per tutto il novecento hanno fornito un reddito sicuro a molte famiglie italiane. La quantità di veicoli restaurati è imponente, tanto che raggiunge un numero tale da primeggiare in Europa; per gli appassionati è come andare a Disneyland, per i vecchi autisti un ritorno ai bei tempi con i ricordi che affiorano affiancati dalla nostalgia: la trattoria, i compagni di viaggio, il camion da caricare, la neve sul Turchino, la pioggia e la nebbia in Valpadana.
Meglio l’Esatau o il 682 oppure il Superorione? Interrogativi senza una risposta certa, ognuno predilige il proprio mezzo, quello su cui ha lavorato per anni, ma su un punto sono tutti concordi: l’Esatau è il più elegante. Difficile affermare il contrario, le linee armoniose della cabina non lasciano spazio a dubbi...

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Lancia Esatau A e Lancia Esatau 864.

 

L'articolo completo è su epocAuto di NOVEMBRE

 

 

 

 

 

 

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