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La 80 Quattro, dove "quattro" sta per trazione integrale, ha cerchi in lega e spoiler.

AUDI 80 B3

Punto e a capo

Su epocAuto di gennaio - a firma di Dario Mella

Aerodinamica, trazione integrale e sistema di pretensionamento delle cinture di sicurezza. Con tutto ciò l'Audi 80 B3 detta nuovi standard alle berline medie europee e rafforza la posizione della Casa di Ingolstadt nel mercato.

Nella storia delle Case automobilistiche vi sono momenti di svolta. Che di solito determinano mutamenti nello stile o innovazioni sul piano tecnico, della sicurezza e della ricerca aerodinamica. È ciò che accadde in Audi quando, al Salone di Parigi del 1986, fu presentato il modello 80 siglato B3. Ma non c’era già una 80 nel listino Audi? Certo, ed era la B2, però il nome 80 fu mantenuto per sottolineare la continuità di ciò che aveva decretato il successo delle versioni precedenti.
A un primo sguardo si nota una forma più morbida e arrotondata, senza le linee tese e gli spigoli tipici dello stile anni ‘70. Era frutto dei concetti aerodinamici nati anni prima con la NSU Ro 80 e via via evoluti sulla base delle esperienze condotte in Audi su prototipi finalizzati a ridurre il coefficiente di forma (il Cx) della carrozzeria. Tutto ciò porta a stabilire un record per le auto di serie: la nuova 80 B3 ha un Cx pari a 0,29, un punto sotto quello stabilito dalla sorella maggiore 100 quattro anni prima. A questo risultato si era arrivati grazie a soluzioni come le maniglie porta e i vetri a filo carrozzeria e a un disegno basato su volumi accuratamente raccordati tra loro. Con tocchi caratterizzanti, come il pulsante di apertura del coperchio bagagliera inserito nel gruppo ottico posteriore destro. Sarebbe bastato questo per farne un modello completamente nuovo...

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L'articolo completo è su epocAuto di GENNAIO

 

 

 

 

 

 

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