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Dipinto di Gabriele Guidetti  https://gabrieleguidetti.com/

IL VOLO DELLA BRISTOL

Su epocAuto di febbraio - a firma di Giuseppe Valerio, immagini di Gabriele Guidetti

A Le Mans, nel 1953, fece il suo esordio una delle vetture più appariscenti e inconsuete nella storia della gara francese. La 450 era stata realizzata seguendo concetti aerodinamici innovativi, frutto dell’esperienza aeronautica della
Casa di Filton.

La Bristol Aeroplane Co. è stata una delle protagoniste della strenua resistenza britannica nel corso della II Guerra Mondiale. Lo stabilimento aeronautico di Filton, un sobborgo di Bristol, al termine del conflitto bellico fu caldamente invitato dal governo a diversificare la propria produzione e il Direttore generale della Bristol, H.J. Aldington, con l’avallo del proprietario Sir George White, ebbe la felice intuizione di mettere le conoscenze aerodinamiche dei tecnici e degli ingegneri in forze alla Casa, al servizio della rinascente industria automobilistica, grazie anche al fatto che il “bottino di guerra” assegnato alla Bristol comprendeva anche progetti e prototipi provenienti dalla BMW, nonché la presenza – come “ospite” in regime di internamento coatto – di Friz Friedler, ex direttore tecnico della Casa bavarese, cui fu data la possibilità di proseguire il suo lavoro.
Da questi presupposti nasce la grande cura aerodinamica cui la produzione automobilistica della Bristol fu sempre soggetta. A portare in auge il nome della fabbrica fu, a partire dal 1952, la partecipazione alle massime competizioni automobilistiche, dapprima come fornitrice di propulsori, poi come costruttrice diretta: la monoposto ERA G-type era spinta da un motore Bristol 6 cilindri in linea, così come la Cooper Formula 2 che nello stesso periodo permise a Mike Hawthorn di mettersi in luce.
Ma andiamo per ordine...

 

L'articolo completo è su epocAuto di FEBBRAIO

 

 

 

 

 

 

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