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La caratterizzazione sportiva della Rally Golf G60 comprende i fari rettangolari della Volkswagen Jetta, la calandra in tinta carrozzeria, i parafanghi allargati, le minigonne laterali e il paraurti che integra i fendinebbia, lo spoiler e le prese d’aria per i freni.

VOLKSWAGEN RALLY GOLF G60

L'APPARENZA INGANNA

A firma di Nicola Colangelo

Nel 1989 la Volkswagen entra nel segmento delle berlinette sportive “estreme” con la Rally Golf G60, dotata di trazione integrale e sovralimentazione mediante un originale compressore volumetrico.

Genesi
A cavallo degli anni ottanta e novanta l’automobile è ormai molto più che un semplice mezzo di trasporto: essa è uno Status Symbol da esibire, soprattutto nella ricca Europa.
La fiscalità favorisce i potenti modelli a benzina, in quanto le tariffe assicurative e la tassa di proprietà sono calcolate in base alla cilindrata e non alla potenza effettiva; il successo mediatico dei Rally Gruppo A, ovvero vetture derivate da modelli di serie prodotte in almeno 5000 esemplari, spinge le Case ad allestire versioni estreme delle proprie berline.
La ricetta è più o meno la stessa per tutti: un motore intorno ai 2 litri con potenze di circa 160/200 CV, plurivalvole e spesso sovralimentato, abbinato alla trazione integrale, una carrozzeria piuttosto appariscente, alettoni, minigonne e pneumatici ribassati.
La lista delle auto così concepite è lunga, ma la regina è l’italiana Lancia Delta Integrale, che vince un Campionato Mondiale dietro l’altro e traina le vendite dell’intera gamma Lancia. La Volkswagen decide quindi di entrare in questo combattuto segmento con una versione spinta della sua Golf, giunta alla seconda serie e ormai da quindici anni best-seller europea...

Articolo completo (con 10 foto) su epocAuto di maggio. 

 

 

 

 

 

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