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Da sinistra a destra, la Mercedes-Benz 280 SL con hard-top, la 380 SL con la cappotta chiusa e la 500 SL aperta viste dall’alto in una foto ufficiale scattata nel marzo 1980 in occasione del leggero restyling della Serie R107.

MERCEDES-BENZ SL Serie R 107

LUSSUOSAMENTE SPORTIVE

di Elvio Deganello

Le Mercedes-Benz SL Serie R 107 restano in produzione19 anni, un successo eguagliato solo dai fuoristrada Classe G. All’inizio del progetto le incertezze sul motore V8 sono presto sciolte dalle prove del 6,3 litri su una “Pagoda”. Ma per le carrozzerie c’è incertezza finché il designer Hans Scherenberg vince su quelli che vogliono il tetto “Targa”. Così per la prima volta nel codice di fabbrica di una SL c’è il prefisso “R”, di Roadster invece di W di Wagen. La nuova Serie debutta nel 1971 con la 350 SL che subito i maligni chiamano “Panzerwagen” (carro armato) perché è più lunga, più larga, più alta, più pesante e ha il motore più grosso della “Pagoda”. Il nuovo modello però ci mette poco per farsi apprezzare perché risponde ai gusti della borghesia divenuta più conservatrice in opposizione alla contestazione, ma risponde anche i valori dell’ambiente e della sicurezza enunciati proprio dalla contestazione. Il motore V8 di 3500 cc appaga i clienti del lusso desiderosi di più souplesse e più immagine e accontenta pure la richiesta sociale di motori più puliti. Analogamente la carrozzeria, progettata per la richiesta collettiva di auto più sicure, appaga la clientela individuale con la migliore qualità della vita a bordo e con l’aspetto più autorevole. Ci sono alcuni voluti tratti di continuità estetica con la “Pagoda”, ma le forme sono più arrotondate e gli sbalzi più pronunciati. Perciò la R107 sembra più alta e stretta, in altre parole meno sportiva, è un difetto visivo che la calandra larga e i fari orizzontali non riescono a correggere. La linea è razionale, fanno testo i motivi decorativi sui montanti del parabrezza, che in realtà sono rinforzi in caso di ribaltamento, e la fascia ondulata sui brancardi, che inganna l’occhio accentuando le linee orizzontali, ma è anche un elemento di sicurezza negli urti laterali. I fanali posteriori con i rilievi appagano l’estetica perché danno vigore alla coda e sono razionali perché restano più puliti, quindi più visibili. Il tetto rigido a richiesta è rialzato ai lati come la “Pagoda”, ma è più ampio e ha i montanti più spessi. I tergi con i bracci al centro sembrano un curioso elemento di stile ma così puliscono un buon 70% del parabrezza...

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La 350 SL è la Safety-Car nella 1000 Chilometri del Nürburgring il 30 maggio 1971. Dietro scalpitano l’Alfa Romeo T33/3 di Rolf Stommelen-Nanni Galli, la Ferrari 312 PB di Jacky Ickx-Clay Regazzoni e la Porche 908/3 di Vic Elford-Gérard Larousse.

 

Articolo completo su epocAuto di Settembre

 

 

 

 

 

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