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FIAT ABARTH 2000 su epocAuto di novembre
La vista di lato evidenzia i due “gusci” che caratterizzano la struttura della carrozzeria con profili e funzioni contrapposti. Il guscio inferiore, dopo il culmine dei parafanghi anteriori, è scavato da una ”unghiata”, che accoglie e anticipa il guscio superiore composto dalla larga tegola che definisce il tetto e le prese d’aria per i radiatori.
FIAT ABARTH 2000 SCORPIONE PININFARINA
EMOZIONI RITROVATE
di Elvio Deganello
Alla fine degli anni Sessanta gli italiani dettano legge nel design automobilistico e i grandi maestri dello stile Pininfarina e Bertone fanno a gara fra loro nel proporre al mondo idee sempre più spettacolari e al limite dell’incredibile. Nel 1968 Bertone cala l’asso dell’Alfa Romeo 33 Carabo, Pininfarina risponde con la Ferrari 250 P5, ma la partita non si chiude qui. Per il 1970 “Nuccio” Bertone con il fido Marcello Gandini prepara la sbalorditiva sorpresa della Lancia Stratos 0, ma questa volta Sergio Pininfarina lo anticipa e invita i suoi fantastici creativi Aldo Brovarone, Paolo Martin e Filippo Sapino a inventare al più presto qualcosa di nuovo su un autotelaio Abarth. Non è dato sapere se l’iniziativa parta dal “Mago” italo austriaco o dal “Maestro dello stile” torinese ma ciò che è certo è che all’attenzione dei suoi designer arriva qualcosa che metterebbe a dura prova qualunque professionista del design. L’autotelaio con il numero di serie # 010-00011 è quello a traliccio di tubi della Fiat Abarth 2000 Sport SE 010 con alcuni aggiornamenti al motore “16 valvole” Tipo 236 per renderlo più idoneo all’uso stradale. L’intervento principale riguarda il rapporto di compressione abbassato da 12:1 a 10:1 per rendere l’avviamento più facile e la marcia più fluida. Per lo stesso motivo i carburatori sono due Weber 45 DCOE 9 al posto degli enormi Weber 58 DCOE 3: è tutto qui e non si può certo parlare di un autotelaio stradale perché l’impostazione rimane quella di una Sport concepita per le brevi corse in salita, con il passo corto e con il motore a sbalzo che sono pesanti vincoli per qualunque intervento sulla carrozzeria. A dispetto delle difficoltà, il centro stile di Pininfarina, opera come di consueto: ogni creativo elabora la propria proposta di stile in concorrenza con gli altri, poi tutti collaborano per sviluppare l’idea vincente. In questo caso vince la proposta di Filippo Sapino che riesce a trasformare tutti gli elementi negativi in altrettanti punti caratterizzanti di una composizione dalla fortissima personalità...
La Fiat Abarth 2000 Scorpione Pininfarina sfila nel Concorso d’Eleganza di Villa d’Este il 24 maggio 2014, guidata dal collezionista giapponese Shiro Kosaka che per la prima volta porta agli occhi del pubblico italiano la vettura che fino allora s’era vista solo all’estero.
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