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L’esemplare del servizio è una K1 Candy Gold, perfettamente restaurata, utilizzando serbatoio, fianchetti, sella e diversi altri componenti originali dell’epoca nuovi di magazzino, da Ruote Classiche, di Gerenzago (PV), che ringraziamo per la collaborazione.

HONDA CB 750 FOUR (1960-76)

IL BELLO DELLA RIVOLUZIONE

di Maurizio Schifano

Si possono dibattere fin che si vuole gli aspetti positivi e non della rivoluzione culturale del 1968, ma nel mondo dei motori non c’è discussione sulla rivoluzionaria Honda CB 750 Four che il 25 ottobre di quell’anno carico di cambiamenti debutta al Salone di Tokyo scardinando i dogmi correnti. Pochi altri modelli hanno fatto mutare in maniera tanto incisiva il mercato delle due ruote, facendo invecchiare di almeno dieci anni le concorrenti. Se di concorrenti si può parlare, perché, fino a quel momento, nessuna moto stradale era stata progettata e realmente prodotta in grande serie con tali caratteristiche: motore 750 a 4 cilindri in linea ispirato a quelli da Gran Premio, seppure meno “estremo”e perciò dotato di distribuzione ad un solo albero a camme in testa, abbinato a un cambio a 5 marce e reso più fruibile da un avviamento elettrico; inoltre, freno anteriore a disco, a comando idraulico, specchietti retrovisori e frecce di serie. Ma non è tutto: la Honda CB 750 Four, che, grazie a una sella biposto comodissima, vanta un confort “regale” ed è in grado, secondo la Casa, di toccare i 200 km/h, è pure bella...

 

 

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Con forme piene ed equilibrate, la CB 750 Four all’esordio affascina soprattutto per la sua imponenza e per i quattro scarichi che emettono una “musica” mai sentita da una moto di serie. Oggi appare meno imponente, ma incanta ancora per la meccanica lucidata a specchio e le cromature impeccabili.

 

Articolo completo su epocAuto di Novembre

 

 

 

 

 

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