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Panhard Dyna X - su epocAuto di dicembre
PANHARD DYNA X
ALLUMINIO DI SERIE
di Maurizio Schifano
Alla fine della seconda guerra mondiale, la rinomata Casa francese, da sempre all’avanguardia, lancia un’utilitaria con carrozzeria in lega leggera, derivata da un ardito progetto dell’ingegner Grégoire. Originale e performante, ma complessa e costosa da produrre, avrà una diffusione limitata.
Negli anni Trenta, la Panhard & Levassor si era distinta per gli imponenti e costosi modelli Panoramic e Dynamic, con motori a 6 cilindri in linea dotati della sofisticata distribuzione a fodero anziché di quella tradizionale con valvole a fungo; una distribuzione “sans soupapes” (senza valvole), come si dice in francese. Tuttavia, già nel 1941, nel pieno del secondo conflitto mondiale, Paul Panhard e soprattutto suo figlio Jean, come d’altronde altri costruttori europei, si erano resi conto che il mercato del dopoguerra avrebbe richiesto vetture decisamente più economiche. Pertanto, i progettisti Louis Delagarde, per la parte meccanica, e Louis Bionier, per quella relativa al telaio e alla carrozzeria, avevano ricevuto l’incarico di sviluppare un’utilitaria a quattro posti a trazione anteriore, dotata di un motore bicilindrico boxer raffreddato ad aria, con una cilindrata di circa 350 cm³. Il progetto, comunque clandestino, era stato portato avanti grazie al fatto che Paul Panhard nel giugno del 1940, in vista dell’attacco tedesco, aveva spostato parte delle sue attività a Tarbes, in Occitania, nel dipartimento degli Alti Pirenei, che, dopo la sconfitta della Francia, era rientrato in una zona non occupata dai nazisti. Alla fine del 1942, l’ingegner Jean-Albert Grégoire, geniale inventore nel campo delle costruzioni automobilistiche, aveva mostrato a Jean e Paul Panhard il prototipo di un’utilitaria leggera, frutto di un suo progetto, commissionato dalla Federazione Professionale Francese dell’alluminio, per promuovere l’impiego delle leghe leggere nell’industria automobilistica; per tale ragione, questo prototipo era stato denominato AFG (Aluminium Français Grégoire). Numerosi i punti condivisi dai due progetti (la trazione anteriore, il motore bicilindrico boxer raffreddato ad aria e la carrozzeria a quattro posti), perciò, al termine di una sessione di convincenti prove durata sei mesi, nell’ottobre 1943 Paul Panhard decide di acquisire i diritti per la costruzione della vettura AFG, riservandosi comunque di apportare tutte le modifiche che riteneva necessarie...
La carrozzeria con linee anteguerra non rende pienamente merito al progetto innovativo dal quale nasce la Dyna X, prima vettura di serie al mondo con carrozzeria totalmente in alluminio. Dal 1951 tuttavia, saranno adottati più robusti parafanghi in acciaio. I parafanghi posteriori che coprono parzialmente le ruote e l’elaborata calandra anteriore conferiscono comunque una certa personalità a questa utilitaria “d’élite”. Il foro centrale sulla calandra corrisponde alla presa della manovella per l’avviamento manuale d’emergenza; utile retaggio dell’anteguerra.
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