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Curve e personalità. La vista laterale evidenzia le forme sinuose e slanciate della Tigra. All'epoca il frontale senza calandra, i fari che avvolgono l'inserto paraurti e lo spesso montante posteriore che “fascia” il finestrino senza spigoli sono elementi stilistici inediti per Opel ma non solo, impreziosiscono un prodotto di segmento tutto sommato economico.

 

OPEL TIGRA 1.4 16V - Sogno di gioventù

A trent’anni dal lancio del prototipo che la anticipa in maniera pressoché definitiva (nome compreso) ripercorriamo la genesi di un modello di grande successo che ha riportato in vita il settore delle piccole coupé. Presentando un esemplare, perfettamente conservato, acquistato sull’onda dei ricordi.

Per capire il fenomeno Tigra, è necessario fare un breve passo indietro: è il 1989 e Opel, marchio di vetture solide, oneste e affidabili ma non particolarmente emozionanti, sfodera a sorpresa una coupé mozzafiato: è la Calibra, lunga e spaziosa sportiva quattro posti dal profilo slanciatissimo e dall’aerodinamica record, grazie a un Cx di appena 0,26.
Decennio rivoluzionario
Perché a sorpresa? Beh, gli ottanta per la casa di Rüsselsheim sono anni di consolidamento di una clientela affezionata composta essenzialmente da famiglie, professionisti, agenti di commercio. Gente concreta, insomma. E poi, a partire dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, le coupé sono diventate una frivolezza, nei listini delle case quasi non se ne trovano più. La Calibra rappresenta quindi una botta di freschezza e coraggio come non se ne vede da tempo. Che il mercato premia, con un successo superiore alle più rosee aspettative. Un trionfo sul quale il management tedesco non si adagia, anzi, rilancia. Stavolta addirittura risuscitando una nicchia di mercato che nessuno batte più da quasi trent’anni, quella delle piccole sportivette di segmento B: nasce così nel 1994 la Opel Tigra.
Nome in codice Adam Opel S93 coupé, la Tigra è una compatta 2+2 disegnata dal Centro Stile Opel, diretto dal giapponese Hideo Kodama, e realizzata sulla base della Opel Corsa B che affianca sulle linee di produzione General Motors di Saragozza, in Spagna.
Anticipata nel 1993 da un prototipo omonimo, dallo stile sorprendentemente vicino al definitivo, la Tigra entra in produzione alla fine del 1994 prendendo ancora una volta in contropiede la concorrenza, come già era accaduto con la Calibra. La carrozzeria, grintosa e personalissima, è un tripudio di linee curve e tagli netti; il padiglione è l’elemento maggiormente distintivo, con una sagoma a cupola che termina in un grande lunotto apribile il cui profilo è definito da un montante B, sinuoso e spesso, che è la firma stilistica del modello...

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Padiglione a due montanti. Profilo e coda della Tigra confermano la cura e l'attenzione impiegate dagli stilisti del centro stile interno, diretto da Hideo Kodama. La vista posteriore, sopra, è dominata dal lunotto in vetro senza telaio a vista e dai fari con la metà superiore brunita. Dettagli preziosi per un modello di segmento B. La vista laterale, sotto, evidenzia la mancanza del montante C: i finestrini laterali posteriori sono sostituiti dal grande lunotto avvolgente.

Articolo completo su epocAuto di LUGLIO AGOSTO 2023 a firma di Michele Di Mauro

 

 

 

 

 epocauto 5 2023

  

 

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