x 
Carrello vuoto

Il DMR, un sistema digitale molto apprezzato ma poco compreso: sveliamone i segreti

La percezione che “digitale” significhi “che usa internet” è molto diffusa ed è un peccato, perché le trasmissioni radio digitali sono un fulgido esempio di come la mente umana riesca a comprendere e sfruttare la matematica che regola le leggi fisiche della natura per ricavare prestazioni che qualche decennio fa sarebbero state fantascienza.

Lasciamo quindi da parte l’infrastruttura e concentriamoci sulla parte “radio”, cioè dove il digitale fa la differenza. Il DMR è un ottimo esempio dal punto di vista didattico perché contiene tutti gli “strati” solitamente presenti nei sistemi digitali senza essere troppo elementare come un FT8 o un PSK31, o troppo complesso come il protocollo LTE utilizzato dai nostri telefonini.

Il DMR, acronimo per “Digital Mobile Radio”, è un sistema di trasmissione radio nato principalmente per uso civile e standardizzato dall'ETSI (European Telecommunications Standards Institute) con la serie di specifiche “TS 102 361” per garantire interoperabilità e, di conseguenza, una sana concorrenza tra aziende produttrici.

Come in genere tutti i prodotti commerciali, non nasce con lo scopo di esplorare a caso nuove frontiere della tecnica, ma con quello di risolvere una precisa esigenza: sfruttare in maniera più efficiente le frequenze VHF/UHF canalizzate a 12.5 kHz già impiegate in FM in modo che gli utilizzatori possano trarne vantaggio semplicemente aggiornando gli apparati e utilizzando le concessioni già in essere.

Ad esempio, il DMR consente di trasmettere due conversazioni separate contemporaneamente su un canale che in FM poteva trasportarne solo una.

 

L'articolo completo su Radiokit elettronica di dicembre 2024

10 2023GR

Non hai ancora un account? Registrati ora!

Accedi al tuo account