La costruzione di un apparato in SSB comporta la composizione di particolari circuiti che abbisognano di una messa a punto laboriosa e, conseguentemente, di una strumentazione sofisticata.

Mi riferisco ai circuiti di sfasamento che consentono di ottenere, separatamente, le due bande laterali USB e LSB. Questa difficoltà tecnica, abbastanza rimarchevole, viene superata dai radioamatori auto costruttori ricorrendo alla DSB, acronimo di Double Side Band che si fonda, in estrema sintesi, sulla convenzione internazionale che regola i modi di trasmettere dei radioamatori. Nella fattispecie, per le bande basse viene “consigliato” l’uso della LSB, mentre per le bande alte il modo USB.Trasmettendo quindi in DSB, cioè con entrambe le bande laterali, il radioamatore corrispondente non si accorgerà assolutamente del fatto, considerato che il suo ricevitore è già settato per ricevere la LSB o l’USB.

Lo schema in figura 1 s’incentra sulla peculiarità dell’integrato NE612 o SA612 che dir si voglia: la composizione bilanciata dei circuiti interni. In input, sul piedino 1, arriva il segnale audio del microfono, amplificato da IC1 mentre sul piedino 2 giunge il segnale d’antenna che attraversa un front end amplificato. In uscita, dal piedino 4 di IC2 si ricava il segnale a conversione diretta del ricevitore, che è amplificato in AF da IC3 e in BF da IC4. Dal pin 5 di IC2 si ottiene il segnale modulato in DSB che è amplificato dal trasmettitore.
Il cuore del sistema è, come sempre, il VFO che dev’essere necessariamente stabile già all’accensione. Quest’obiettivo si raggiunge alimentando il fet Q3 dell’oscillatore con una tensione più bassa di quella nominale e lasciando poi al buffer Q4 il compito di consolidare il segnale. Il fet Q5 gestirà, all’uopo, un eventuale frequenzimetro.
Per operare in CW basterà porre a massa il pin 1 di IC2 perché si generi la portante RF.
Nel circuito stampato del ricevitore i pin senza il foro indicano che dovranno essere collegati sotto la basetta con spezzoni di filo, possibilmente aderenti alle piste di massa, per limitare la filatura che potrebbe influire sul rendimento del ricevitore.

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