Una stimolante proposta per gli autocostruttori

Questi appunti riguardano un'autocostruzione realizzata utilizzando quasi tutto materiale riciclato, che si è evoluta nel tempo, le sue scelte, i suoi pregi e i suoi limiti.

Sono partito col progetto di rimodernare il mio sistema, oramai datato, torre-mast-rotore con il preciso obiettivo di realizzare qualcosa che mi assicurasse anni di buon funzionamento, il più possibile esente da manutenzioni, buona sicurezza riguardo agli eventi atmosferici e un accesso agevole e in sicurezza per future eventuali implementazioni relativamente alle antenne.

I punti critici per assicurare longevità a un tale progetto sono diversi: il più critico l’ho individuato nel percorso dei cavi provenienti da antenne fissate al mast (dotato di una rotazione intorno ai 390°-400°) con la discesa (fissa) fino all’interno della stazione. Il sistema più diffuso consiste nel creare un'ansa, formata dai vari cavi coassiali, fissata da un lato al mast dotato di rotazione, e dall’altro lato alla torre, fissa per definizione: mi è sempre sembrato critico e in grado di causare grave stress ai cavi coassiali a causa dalle ripetute torsioni...

... La torre è stata costruita usando tubi per edilizia da 1,5 pollici 3,2 mm di spoglia normalmente soprannominati Innocenti o Dalmine (dal nome del fabbricante) comunemente usati, soprattutto in passato, per impalcature. Sono economici, duraturi e soprattutto componibili utilizzando gli appositi giunti, disponibili sul mercato in varie fogge.

Nota costruttiva: i tubi sono robusti di suo, una precauzione importante è fare in modo che l’acqua piovana o la condensa possano drenare. Non è tanto importante che un po’ d’acqua riesca a entrare nei tubi, quanto che poi non ristagni.
Nel mio caso, per la torre, ho usato due tubi paralleli tenuti insieme da “giunti orientabili” anche essi installati parallelamente: l’insieme costituisce una struttura sufficientemente solida.

L'articolo completo su Radiokit elettronica di giugno 2024