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Nel 1949 Adriano Olivetti, senza rinnegare la vocazione meccanica dell’azienda di Ivrea, capisce che il futuro sarà elettronico e comincia un difficile percorso che si concluderà nel 1959 con la presentazione del primo calcolatore elettronico commerciale completamente a transistor progettato e costruito in Italia.

Si trattava dell’ELEA 9003 e vide la luce in un piccolo laboratorio a Pisa, per merito di un gruppo di brillanti ingegneri e fisici diretti da un giovane e visionario ingegnere italo-cinese di nome Mario Tchou. Fu un successo dal punto di vista scientifico e tecnologico: l’ELEA9003 vantava prestazioni analoghe, se non superiori, rispetto ai calcolatori realizzati negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Ne furono costruiti trentacinque esemplari, che contribuirono alla modernizzazione del nostro Paese. Lo scetticismo del sistema economico e politico dell’Italia degli anni Cinquanta ostacolò non poco l’intera avventura ma l’ELEA 9003 fu una sfida vinta da Adriano Olivetti. Il libro di Maurizio Gazzarri, “ELEA 9003, storia del primo calcolatore elettronico italiano”, per i tipi di Edizioni di Comunità (Roma), descrive con lucidità tutte le tappe di questa avventura giocata tra Barbaricina, Borgolombardo e Pregnana. Senza dimenticare tutti gli uomini che l’hanno resa possibile, a partire da Adriano, da suo fratello Dino, da suo figlio Roberto, da Mario Tchou e tanti altri. Il libro è la storia di un sogno che si è tramutato in realtà, la storia di un’azienda che ha saputo anticipare il futuro. Con orgoglio, un pezzo di storia italiana. Maggiori informazioni su https://www.edizionidicomunita.it/

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