Edizioni C&C - Rolls Royce Silver Shadow

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La Rolls Royce Silver Shadow del nostro servizio fotografata a Villa Laetitia a Roma, a farle compagnia la famosa stilista Anna Fendi ed Emma e Tecla, figlie di Alberto Giorgio, proprietario della vettura.

Rolls Royce Silver Shadow - Una lady in verde

Arriva a metà anni sessanta con l'arduo compito di sostituire la sorella maggiore Silver Cloud, decisamente invecchiata dopo dieci anni di onorato servizio e oltre settemila unità prodotte.

Decidere di "saltare il fosso" dell'innovazione per ringiovanire la gamma e sostituire una icona come la Silver Cloud non sarebbe cosa semplice per nessun Costruttore, tanto più per uno legato alla tradizione come la Rolls Royce, ma si tratta pur sempre di una Casa inglese e come tale non si tira indietro: la berlina di lusso Silver Shadow uscirà dalle officine nel 1965 e rappresenterà un netto passo avanti, se non di rottura, per la casa di Crewe. John Blatchley, il designer della Silver Shadow, dichiara in un’intervista di aver lavorato su molte idee innovative, anche se il risultato finale è risultato più conservativo di quanto avrebbe voluto.
Lo schema della carrozzeria, evoluto in fase di progettazione attraverso i prototipi di studio “Tibet”, “Burma” e “SY”, è sempre quello della berlina a tre volumi e quattro porte, ma questa volta le linee sono tese e non più a onda come sulle Silver Cloud, i parafanghi sono integrati senza volumi propri e, pur nella sua esclusività, la Silver Shadow riprende gli stilemi europei. Il legame con la tradizione resta in particolare nella calandra a tempio greco sormontata dall’iconico simbolo “Spirit of Ecstasy”, un elemento che condiziona in maniera significativa il disegno dell’anteriore, oltre alla parte finale del cofano a rilevo. Il risultato si può definire sorprendente, ma non piace ai puristi...

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