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Ferrari 348 - Ingiustamente sottovalutata

La Ferrari 348 non ha l’incondizionata ammirazione di altri modelli del Cavallino. Ciò si riflette in quotazioni piuttosto vantaggiose che possono attirare chi non ha paura di andare controcorrente.

Anche nella pregiatissima produzione della Ferrari, non tutti i modelli hanno ottenuto l’approvazione della clientela, spesso a torto. Si va dal risultato commerciale deludente ai sorrisi di sufficienza di certi “Ferraristi” al solo sentirne il nome. Un chiaro esempio è la 365 GTC/4 “gobbone” del 1971, sulla quale però ci si deve ricredere osservando i risultati delle ultime aste, per altri modelli invece il giudizio negativo ancora rimane. In alcuni casi si può imputare lo scarso gradimento a uno stile meno coinvolgente del solito, per altri la motivazione è incomprensibile: ci riferiamo alla Testarossa e, ancor di più, alla protagonista di questo servizio, la Ferrari 348. Nata per subentrare alla serie 308-328, protagonista di un successo strepitoso durato quattordici anni, la 348 le è superiore in tutto tanto che, immediatamente dopo il debutto al Salone di Francoforte del 1989 delle due versioni tb (berlinetta) e ts (decapottabile tipo "Targa"), la fila degli aspiranti possessori si allunga fino a causare una lista d’attesa di sei anni. E se è vero che tale situazione è in gran parte causata dalla speculazione che si concentra in quegli anni sulle Ferrari, ciazzardiamo parimenti ad affermare che le qualità dell’auto giustificano pienamente il successo delle prenotazioni. Iniziamo dallo stile creato da una squadra che, diretta dall’immenso Leonardo Fioravanti, vede lavorare con spazio crescente altri due creativi, Diego Ottina ed Emanuele Nicosia, già autori della Testarossa. Per la 348 i due si impegnano a dimensionare gli stilemi di quella grandiosa supercar secondo le proporzioni e l’immagine del nuovo, meno elitario, modello. Forte anche di una disposizione meccanica meno “impegnativa” per gli stilisti, la 348 appare ancor meglio proporzionata ed elegante, privata come è di certi eccessi grafici tipici dell’ammiraglia. Ci riferiamo in particolare al ridimensionamento delle prese d’aria laterali per i radiatori e alle nuove equilibratissime proporzioni che finalmente modernizzano quelle della uscente 328: ancora bella ma un filo "lunga e stretta" in stile anni ‘70..

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La 348 tb di Zagato si può annoverare fra le “special edition” anche se non è una vera e propria “carrozzata”, ma una “elaborata” con il kit estetico disegnato per Zagato da Marco Pedracini. L’iniziativa, nata da un amico della famiglia Zagato, ha avuto un seguito di circa 10 esemplari.

Articolo completo su epocAuto di OTTOBRE 2023 a firma di Vittorio Falzoni Gallerani

 

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