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SETTE POSTI IN PRIMA CLASSE

epocauto di maggio a firma di Marco Chiari

Le familiari derivate dalla serie DS sono piuttosto rare, specie con motore 2300: un modo diverso di viaggiare con una delle auto più innovative della storia. Confort “over the top”, un pizzico di snobismo e spazio a volontà

La DS è una pietra miliare della storia dell’auto e nel 1955, anno della sua presentazione, fece invecchiare di colpo tutte le altre. Che il nome DS sia fortemente evocativo lo conferma il fatto che PSA lo abbia scelto per creare un nuovo brand e che Stellantis ci creda al punto da promuoverlo a marchio di punta del gruppo. Soprannominata “squalo” dai suoi ammiratori (ma anche “ferro da stiro” da chi proprio non la può vedere) è da sempre sinonimo di complessità tecnica e di confort all’ennesima potenza. In particolare il sistema idropneumatico che gestisce le sospensioni (ma pure sterzo, frizione, impianto frenante e, se presente, cambio semiautomatico) la caratterizza come un unicum e non solo nel periodo di produzione, tant’è che molti pensano che per certi versi sia ancor oggi ineguagliata nonostante i progressi della tecnologia.
Non solo Break, non solo DS…
La ID è una versione economica della DS, e non è nemmeno l’unica (esistono ad esempio anche la D-Spécial e la D-Super) tuttavia le limitate differenze estetiche fanno sì che spesso vengano tutte chiamate impropriamente DS. Il discorso vale in particolare per le Break in quanto per anni sono nate effettivamente come ID: del resto era normale che le familiari non disponessero degli allestimenti e dei motori “top di gamma”. A partire dal 1968 però nei registri della Casa fa capolino la generica denominazione Break che dapprima si affianca e poi piano soppianta definitivamente la ID Break. Con l'arrivo della Break 23 le familiari sono delle DS a tutti gli effetti come risulta anche dalla placca identificativa posizionata sul parafiamma...

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 4 opel

Le leggendarie sospensioni idropneumatiche Citroën possono essere regolate in tre diverse posizioni: rispetto al normale assetto di marcia l’auto può infatti essere abbassata oppure sollevata. In particolare quest’ultima opzione consente di superare senza problemi percorsi accidentati. Il sistema è autolivellante e consente addirittura la marcia su tre ruote e la sostituzione di una ruota senza utilizzo del tradizionale cric sostituito da un semplice supporto a Y.

 

4 opel 2

Oltre cinque metri ma non li dimostra!
Se in mezzo a una selva di 500 e di Prinz la Ds sembrava un incrociatore, col metro di oggi è più stretta di molti Suv con i quali condivide invece la lunghezza.
Nonostante l’allungamento di 15 cm rispetto alla berlina e l’innalzamento del padiglione che conferisce una certa imponenza, la DS Break non appare per nulla massiccia e mantiene una eleganza atipica per le giardinette del periodo.
Il modello fotografato monta i copri cerchi della versione Pallas mentre le modanature paracolpi sono un accessorio after market.

 

 

 

 epocauto 5 2023

  

 

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