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MOTO-BICICLETTA G.D. 125 TIPO MONZA
L'INVINCIBILE
di Massimo Chierici, su epocauto di giugno 2024
La G.D irrompe improvvisamente sulla scena sportiva nel 1923 imponendosi nelle competizioni della classe 125 in 18 occasioni su 22 partecipazioni; i successi aumentano e per qualche anno la marca bolognese diventa ...”l’ammazza categoria”. I piloti che la portano più volte al successo sono dapprima Mario Cavedagni e il cognato Renato Sceti, poi Carlo Baschieri, Luigi Arcangeli, Giovanni Miele, Jader Ruggeri, Guglielmo Sandri e un giovanissimo Omobono Tenni a inizio carriera. Tutti nomi sulla cui bravura non esiste dubbio, ma evidentemente anche la piccola due tempi a cilindro orizzontale deve avere i suoi meriti se per alcuni anni è risultata quasi imbattibile.
Ma vediamo di capire da dove spunta questa moto-bicicletta nata da corsa e soprattutto vincente: innanzitutto va detto che la sigla G.D nasconde i nomi Ghirardi e Dall’Oglio. Classe 1883, l’avvocato Mario Ghirardi è in sostanza il finanziatore dell’impresa, mentre l’ingegnere Guido Dall’Oglio, classe 1880, è il tecnico che assieme a Gherardo Ghirardi, fratello minore di Mario, detiene il brevetto del motore.
Nonostante i successi sportivi e la notorietà, Ghirardi giudica troppo alti, rispetto alle vendite, i costi per sostenere il reparto corse entrando così in contrasto con Dall’Oglio che nel 1926 abbandona la società per rendersi autonomo e dar vita a un’azienda che porta il suo nome ma che avrà vita brevissima. Gherardo Ghirardi per un breve periodo segue Dall’Oglio poi abbraccia la carriera militare; a questo punto rimane Mario Cavedagni che oltre a essere un validissimo pilota è un ottimo tecnico che con l’aiuto del fratello Ildebrando e di Renato Sceti prosegue nello sviluppo dei modelli da corsa e stradali.
Ma anche Cavedagni si mette in proprio dando vita alla C.M, così ormai priva di tecnici illuminati e spesso battuta nelle competizioni dalla MM, la G.D si avvia a un lento declino alimentato anche dalla fine delle agevolazioni dedicate alle biciclette a motore e dalla terribile crisi economica del 1929, tant’è che a fine 1931 sospende la produzione.
Per un paio d’anni l’azienda sopravvive producendo solo su ordinazione e vendendo i ricambi, poi nel 1934 viene cessata ogni attività.
Il marchio e alcune macchine utensili sono ritirate da Ubaldo Fangarezzi che vantava crediti e che per un breve periodo “tira avanti” con le sole riparazioni, poi entrano nuovi soci apportatori di capitali freschi...
Fra i tanti piloti che portarono al successo la Monza, va ricordato anche il grande Omobono Tenni che all’epoca era agli inizi della carriera agonistica.
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