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Una Type 49 prima serie del 1999 decorata con la livrea della Gold Leaf come le Lotus di F.1 degli ultimi anni Sessanta e dei primi Settanta.
Livrea di grande suggestione che venne replicata nel 2001 sulla Elise seconda serie fotografata con il tetto rigido; come si può notare la coda ha cambiato aspetto e le ruote, di uguale disegno, hanno visibilmente un diametro maggiore.

 

PER ELISA

di Vittorio Falzoni, su epocauto di novembre 2024

Nel 1995 Romano Artioli, nuovo proprietario della Lotus, dedica alla nipotina il nuovo modello Elise con il quale attualizza i concetti di geniale semplicità espressi dallo scomparso progettista Colin Chapman, fondatore della Lotus.

La Lotus Elise è un mix di geniale semplicità e di tecnologia che interpreta magnificamente la filosofia progettuale di Colin Chapman, fondatore della Lotus scomparso nel 1982. L’uomo che comprende, modernizza e riporta in vita i suoi concetti di semplicità ed efficienza concependo la Elise è Romano Artioli, imprenditore mantovano che nell’agosto 1993 acquista la Lotus spinto dalla passione, dalla profonda cultura automobilistica e dalla capacità imprenditoriale che già ha profuso nel rilancio del marchio Bugatti. Fin dai primi momenti, Artioli non solo pensa a quella che diventerà la Elise ma ne cura il progetto stimolandone gli autori al punto da creare una icona che mi azzardo a definire immortale: fino a tutto il 2021 quando è tolta di produzione, salvo qualche proposta estrema di qualche Artigiano, la Elise non ha rivali. Debutta al Salone di Francoforte del 1995, una presenza pensata, credo, più che altro per sondare le reazioni del pubblico; che sono talmente positive da indurre ad affrettare i tempi della produzione e consegnare il primo esemplare all’agosto 1996. In questo lasso di tempo, quasi nulla sarà modificato: non il nome Elise, che concilia la tradizione Lotus dei nomi con la "E" iniziale e il desiderio di Artioli di festeggiare la nascita della nipotina Elisa; e non cambia lo stile coniato da Julian Thomson, in seguito capo stilista della Jaguar per un ventennio, il cui buon gusto in tema di automobili è sancito da una Dino 246 GT rossa che al tempo della Elise è il suo mezzo di locomozione. A dispetto della citata accelerazione dei piani di produzione, la richiesta internazionale è talmente elevata che gli impazienti clienti italiani devono aspettare il Motor Show di Bologna del dicembre 1997 per poterla prenotare. Nella cartella stampa distribuita nell’occasione sono riportati alcuni aspetti salienti del progetto che descrivo fedelmente. Scopo della Elise è il "ritorno del piacere di guidare" una vettura leggera e veloce con caratteristiche altamente tecnologiche...

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Una prima serie Type 79 del 1999 in livrea John Player Special nera e oro come le Lotus F.1 di fine anni Settanta.

 

 

 

 

 epocauto 5 2023

  

 

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