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FORD LOTUS CORTINA - epocauto maggio 2024
UNA TRANQUILLA BERLINA DA CORSA
epocauto di maggio a firma di Paolo Ferrini
Nel 1963 la Ford affida alla Lotus il compito di dare un’immagine sportiva alla paciosa Cortina. Nasce così un’auto da competizione che domina nella Categoria Turismo fino all’avvento delle Alfa Romeo Giulia Sprint GTA
Sono passati più di sessanta anni dal debutto in pubblico della Ford Cortina Lotus avvenuto il 25 gennaio 1963 nel 4° Racing Car Show all’Olympia di Londra. Eppure nella mente degli appassionati è ancora vivo il ricordo della vettura in corsa, spesso accucciata sulle ruote dietro con l’anteriore interna sollevata e il quattro cilindri bialbero “made in Lotus” spinto agli alti regimi. Cose da non credere perché prima della cura Lotus, la Cortina era una “paciosa” berlina da famiglia lontana dalle tradizioni sportiva delle rivali Alfa Romeo, BMW, Jaguar e Mercedes. Ma procediamo con ordine. La Lotus all’epoca non si occupa solo di monoposto, ma è presente con le sue creazioni in molti settori degli sport automobilistici. Così, grazie alla notorietà derivata dal successo nelle competizioni Colin Chapman, patron della Lotus, avvia una serie d’importanti e remunerative consulenze tecniche con grandi aziende, che qualificano sempre più la sua “factory” come “antenna tecnologica” e punto di riferimento per l’industria automobilistica. Nell’ambito delle collaborazioni esterne, Colin Chapman stringe rapporti sempre più stretti con la consociata britannica della Ford che all’epoca vede nella Lotus la strada per “rinfrescare” l’immagine della Marca, dandole una connotazione più giovane e dinamica. Fra i progetti avviati dalle due parti Walter Haynes, ex-direttore del quotidiano Sunday Dispatch e ora direttore della Comunicazione della Ford UK, inserisce quello di una speciale Cortina da costruire nei mille esemplari necessari per omologarla nelle corse della categoria Turismo Preparato (alla resa dei conti saranno 3.306, n.d.r.). L’accordo è semplice: Ford fornisce le scocche senza porte e cofani e si occupa della commercializzazione e della promozione, mentre Lotus progetta ed esegue le modifiche meccaniche ed estetiche necessarie.
La cura Lotus
In pochi mesi la Lotus progetta un numero considerevole di modifiche e comunica alla Ford i cambiamenti da apportare alle scocche per accoglierle. Elencate in estrema sintesi, ma con ordine, le varianti della Lotus Cortina riguardano il motore bialbero Ford Lotus 125E di 1.558 cc con due carburatori Weber 40 DCOE e 106 CV sviluppato dalla Cosworth per la Lotus Elan lanciata l’anno precedente; il cambio derivato Elan con rapporti ravvicinati e la campana di lega leggera; l’albero di trasmissione con il diametro di tre pollici; la sospensione anteriore con particolari forgiati, i bracci più lunghi per cambiare la campanatura, la barra antirollio più spessa; lo sterzo con bracci più corti e dritti per aumentare la reattività e la scatola con minore rapporto di riduzione; il retrotreno completamente rivisto con molle a elica invece delle balestre; i freni con il servofreno e il diametro dei dischi anteriori aumentato da 241 mm a 248 mm, infine i cerchi d’acciaio 5,5J con pneumatici 6,00 x 13 Racing...
La fascia Verde Sherwood svolta sul profilo del cofano e copre lo specchio di poppa fra i fanali tondi con le luci a spicchi. Un motore antecedente al marzo 1964 con la vite di regolazione del servofreno che dopo è soppressa. Il coperchio delle valvole cambia dal blu scuro al blu chiaro nel gennaio 1965. Nei motori SE il coperchio è verde.
La rossa Cortina Lotus di Vic Elford-John Davenport in gara nel Rallye Montecarlo il 19 gennaio 1966. Le Cortina Lotus hanno vinto tre rally nel Campionato Mondiale 1966 e una del campionato 1967.
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