Menu Epocauto
Cerca
Area utenti
Carrello
FERRARI TESTAROSSA - epocauto aprile 2025

UN POMERIGGIO DA "SONNY"
di Eugenio Mosca, su epocauto di aprile 2025
La Ferrari Testarossa è un'auto sportiva iconica, famosa per il suo design inconfondibile e il potente motore. Prodotta negli anni Ottanta, è diventata una leggenda grazie anche alla serie TV "Miami Vice". A distanza di quarant’anni abbiamo realizzato il sogno di provarla.
Testarossa, un nome un mito! Per le forme, ostentatamente affascinanti come si usava negli anni Ottanta e sempre attuali nonostante le 40 candeline, per il sound da pelle d’oca del suo 12 cilindri piatto e, a completare il cerchio, per la fama da vera star derivata dal ruolo da assoluta protagonista della nota serie TV Miami Vice, dove guidata da “Sonny” Crockett (al secolo Don Johnson) si esibiva in inseguimenti da brivido ai malfattori locali. Diciamocelo, è stata il sogno di ogni appassionato dell’epoca e, ahimè, per la maggior parte di noi è rimasto tale. Se non possederla, poterla guidare almeno una volta nella vita. Perciò, averci potuto finalmente poggiare la parte nobile del pilota, che indicata dal grande Niki Lauda iniziava con la “k”, e impugnare il volante con il Cavallino al centro, beh, è stata tanta roba.
Diva subito
Ma partiamo dall’inizio, subito da diva. Perché la Testarossa, il cui nome univa due parole riprese dalla storia del Cavallino, omaggio alla Ferrari 250 Testa Rossa vincitrice di tre edizioni consecutive della 24 Ore di Le Mans tra il 1958 e il 1960, fece il suo debutto mondiale al cabaret Lido sugli Champs Elysees in occasione del Salone di Parigi 1984. La nuova esponente della nobile stirpe delle Ferrari 12 cilindri prendeva il testimone da un’altra icona di Maranello, la 512 BB, rafforzando il concetto di supercar sia in termini estetici sia a livello di performance e tecnologia...
La Ferrari Testarossa del nostro servizio, datata 1990, presenta già i doppi specchietti retrovisori posizionati in basso e fissati su appositi supporti nei triangoli anteriori dei finestrini, invece del monospecchio fissato sul montante sinistro a metà altezza, ed i cerchi in lega con cinque bulloni di fissaggio anziché il monodado centrale della prima serie.
Nonostante la mancanza di servoassistenza, in movimento lo sterzo diventa leggero pur trasmettendo a chi guida la precisione dell’avantreno. Quando l’andatura si fa più brillante la vettura accusa un certo rollio. Foto sopra, dall’alto in senso orario: le inconfondibili scritte originali; la Targa Oro ASI; i cerchi in lega con disegno a stella.
ALTRI ARTICOLI CHE POTREBBERO INTERESSARTI:
ALFA ROMEO SPIDER 916 - epocauto marzo 2025