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Un Export del 1963, ancora “23 vetrini”, per il mercato USA, coi fari “sealed-beam” (sigillati) e le protezioni tubolari sui paraurti obbligatori in quel Paese. Si notino i lampeggiatori anteriori grandi ovali, introdotti quell’anno, e i fanali posteriori grandi ovali, introdotti nel 1960; queste ultime due sono specifiche adottate su tutta la produzione. Questo esemplare, in livrea turchese/bianco-azzurro, esibisce il parabrezza e il lunotto “Safari” con aperture a compasso, un optional molto gradito nei Paesi più caldi.

VW T1 SONDER-MODELL - Per gli amici "Samba"

La versione lusso del pulmino T1 è Inserita quasi subito ai vertici della gamma a un prezzo decisamente elevato. Destinata a una clientela elitaria, all’epoca è apprezzata pure negli Usa. Oggi è molto ricercata e spunta quotazioni davvero notevoli.

Giugno 1951, la gamma del veicolo commerciale Volkswagen T1 si arricchisce di una versione speciale nettamente più cara delle altre. Si tratta di un pulmino di lusso, con livree raffinate e una dotazione “automobilistica”, destinato a una clientela esclusiva, che negli anni a venire diverrà un vero e proprio oggetto di culto. Per comprenderne meglio le peculiarità occorre però risalire al 1947, quando ha origine la storia del T1. Nell’estate di quell’anno Ben Pon, l’importatore Volkswagen per i Paesi Bassi, avendo notato nello stabilimento di Wolfsburg uno spartano carrello per i trasporti interni con organi meccanici del Maggiolino, che le maestranze chiamano “Plattenwagen”, pensa di suggerire alla Casa la produzione di un veicolo commerciale su quella base. Lo schizzo da lui abbozzato su un block notes convince il maggiore dell’esercito britannico Ivan Hirst, che allora dirige lo stabilimento, e poi Heinrich Nordhoff, che nel 1948 è nominato dagli occupanti inglesi direttore generale della Volkswagen. Nasce così il progetto Typ 2 che nel novembre del 1949 dà origine al furgone a scocca portante Transporter T1, molto evoluto per l’epoca, presto soprannominato “Bulli”: contrazione delle parole Bus e Lieferwagen (furgone delle consegne, in tedesco) che sintetizza gli impieghi principali previsti. Il termine “Bulli” poi richiama l’aggettivo bullig (taurino, vigoroso, in tedesco popolare) quanto mai adatto a enfatizzare la robustezza, divenuta poi proverbiale, di un veicolo che sarà prodotto dal febbraio 1950 al giugno del 1967 in molteplici versioni, per un totale di oltre 1.800.000 esemplari. Dal maggio 1950 al furgone Transporter T1 si affianca in effetti il pulmino Bus T1 disponibile, variando la configurazione dei sedili, con l’ abitacolo a 7 posti (Siebensitzer), a 8 posti (Achtsitzer) o a 9 posti (Neunsitzer)...

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Un esemplare del 1956; si noti la coda modificata nel 1955, col cofano motore basso, il portellone del bagagliaio che in precedenza era assente e il vero paraurti nello stile di quello anteriore. Dal 1955 le alette di ventilazione del motore sono 9. Gli pneumatici a fianco bianco e il portapacchi sul tetto erano optional; dal 1956 i lampeggiatori anteriori “codice” erano già obbligatori per il mercato USA. A destra, la plancia e il volante ridisegnati introdotti nel 1955 e rimasti invariati fino al termine della produzione.

 

  Articolo completo su epocAuto di MAGGIO 2023 a firma di Maurizio Schifano

 

 

 

 

epocauto 5 2023

 

 

 


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