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OBIETTIVO PRESTAZIONI

di Dario Mella, su epocauto di giugno 2024

Con il ritorno alla potenza dopo le crisi energetiche, la Citroën Visa diventa, nella versione GTi, l'apice di un modello nato come utilitaria e sviluppato fino a dire la sua nel competitivo mondo dei rally di quegli anni. Veloce e agile, accontenta chi vuole portarla in gara, come chi desidera un’auto in grado di regalare su strada molte soddisfazioni.

Negli anni Settanta e Ottanta i rally vedono una partecipazione crescente di costruttori, scuderie e pubblico, un fatto che invoglia la Citroën a rientrare in un mondo che l’aveva vista tra i protagonisti. L’auto c’è ed è la Visa, l’utilitaria del segmento B basata sul pianale della Peugeot 104, che nel 1978 ha rimpiazzato la AMI 8, inserendosi tra la piccola LN e la media GS. Le serve però un motore adatto che per ora non ha. La lacuna viene colmata nel marzo 1982 con la Visa Chrono, seguita in luglio dalla Visa GT. Sono due interpretazioni dello stesso tema motoristico: la prima in chiave sportiva con 93 CV per 175 Km/h, la seconda con 80 CV per 165 orari, adatta più a un uso stradale e a una guida sì vivace, ma senza perdere di vista il comfort.
Con la Chrono inizia un’attività agonistica nei rally dove la vettura si rivela competitiva nella propria classe e in grado di spuntare qualche buon risultato anche a livello assoluto, ma non di lottare per la vittoria. Nel frattempo la Federazione modifica il regolamento e annulla i gruppi numerati da 1 a 5, sostituendoli con le lettere N, A e B. Il più spinto è il B dove, partendo da un’auto di serie prodotta in almeno 200 esemplari, è possibile esasperare la meccanica fino a generare potenze mai viste prima in un’auto da rally.
La Citroën risponde con la Visa Trophée gruppo B, motorizzata con un quattro cilindri di 1,2 litri da 100 CV e costruita in 200 esemplari. Nel 1982 ottiene buoni risultati, come il quinto posto assoluto nel Rally del Portogallo pilotata da Alain Coppier e il 4° assoluto al Rally Piancavallo per mano di Vittorio Caneva, ma vista la ridotta cilindrata, oltre non può andare.
La Casa francese mette allora in gioco nel 1984 la Visa 1000 Pistes, così chiamata per la vittoria ottenuta l’anno prima, nella categoria vetture sperimentali, al Rally 1000 Pistes disputato nel dipartimento di Var nel sud della Francia. Prodotta ugualmente in duecento esemplari la Visa 1000 Pistes, caratterizzata dalla trazione integrale e dall’allestimento essenziale, avrà una sua storia agonistica ed è oggi ricercata per la rarità e per le notevoli prestazioni di cui è capace, grazie al peso contenuto e ai 112 CV di serie (145 nella versione da gara), pur con un motore aspirato di soli 1,4 litri. Pensata per correre, la 1000 Pistes non è però auto facilmente fruibile nel quotidiano, visto lo scarso comfort di marcia e l’abitacolo essenziale...

 

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 epocauto 5 2023

  

 

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