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Audi RS4 B5 - epocauto giugno 2024
GENERAZIONE RS
di Marco Meoni, su epocauto di giugno 2024
Se c’è un’Audi che suscita ancora entusiasmo e ammirazione a distanza di decenni, questa è indubbiamente la RS4 B5 Avant. Non si tratta solo della potenza, ma anche della qualità che è stata messa in ogni centimetro.
Il design dell'Audi RS4 è ben studiato e le performance sono di primo livello per una vettura velocissima e sicura, con dei limiti di tenuta laterali davvero impressionanti. Se Audi vanta oggi una posizione di riguardo tra i costruttori di supercar di lusso abbinate alla praticità di una familiare, con molti dei suoi modelli che ne sono perfetta testimonianza, tanto si deve alla prima apparizione della RS4, la cui carrozzeria station wagon a cinque porte è diventata sinonimo del modello RS. Oltre a diventare un’importante pietra miliare nella storia Audi, la RS4 B5 ha avuto l’onore di essere stata la station wagon di serie più veloce al mondo.
Il debutto
La RS4 debutta nel 1999: a lei l’onere e l’onore di sostituire, dopo tre anni di vuoto, la RS2, primissimo modello “RennSport” della storia Audi. Il suo nome in codice era B5 e poteva essere acquistata solo in Europa e in alcuni stati dell’Asia e dell’America Centrale. Il modello fu lanciato in versione station wagon e rimase in vendita solo per due anni.
Lunga la lista dei tratti distintivi: passaruota allargati rispetto alla sorella S4 B5 decisamente più morigerata, cofano bombato per far posto al possente V6, un discreto spoiler posteriore montato a ridosso del lunotto, tre ampie griglie sul paraurti anteriore che alimentavano aria fresca al radiatore e ai turbo intercooler montati lateralmente. E poi ancora, feritoie laterali per l’estrazione dell’aria, scocca unica in acciaio, pannelli della carrozzeria su misura per migliorarne l’efficienza aerodinamica e differenziarla ulteriormente dalla S4, sospensioni irrigidite e ribassate di ben 20 mm rispetto all’auto standard, una buona dose di praticità da station wagon, paraurti posteriore con tre inserti decorativi a forma di ragnatela e un’apertura per i doppi terminali di scarico ellittici.
Ce n’era abbastanza per innescare una corsa precipitosa negli showroom, ma ciò che ha fatto firmare il libretto degli assegni (136 milioni di lire per l’Italia) è stato uno 0-100kmh in 4,7 secondi per gentile concessione dell’esuberante V6 da 2,7 litri a 5 valvole per cilindro in lega di alluminio messo a punto in collaborazione con Cosworth. Condotti di aspirazione e scarico più grandi, bielle rinforzate e sovralimentazione per opera di una coppia di turbine Borg Warner K04: 440 Nm di coppia massima e 381 cavalli scaricati a terra attraverso un cambio manuale a sei marce e naturalmente dalla trazione quattro. Roba da Fast & Furious. Sottosterzo? Impossibile...
Di assoluto pregio gli interni, con cromature a vista e sedili in pelle Recaro griffata RS4 su tutti gli schienali. Cruscotto, console centrale con lettore multiplo di CD e telefono GSM a scomparsa nel bracciolo. Il quadro strumenti ha un tachimetro analogico inciso a 310 km/h o 200 Mph, un contagiri con la zona rossa che parte a 7000 giri/min, un voltmetro, un indicatore del carburante e un semplice schermo digitale centrale che mostra informazioni in tempo reale. Cambio esclusivamente manuale a 6 marce.
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