Edizioni C&C - Mercedes - Benz 300 S - su epocauto di febbraio

Per diversi anni, nel dopoguerra, i destini della Casa della Stella a tre punte furono legati alla modesta 170V che seppe rimettere in moto le attività industriali della Daimler-Benz (v.Epocauto n.12/21).
Con l’inizio degli anni cinquanta i tempi per il ritorno al 6 cilindri e a vetture di classe decisamente superiore erano sembrati maturi. All’estero il marchio Mercedes non aveva perso estimatori e c’erano Paesi in cui la valuta era considerata pregiata per favorire la ripresa dell’economia tedesca nel suo complesso.
La storia della 300 era in realtà iniziata quattro anni prima della sua anteprima mondiale quando il dottor Wilhelm Haspel, direttore generale di Daimler-Benz AG, in una riunione del Consiglio di Amministrazione nel dicembre 1947 affermò coraggiosamente di volere un veicolo che riportasse il nome Mercedes-Benz nell’Olimpo delle marche di lusso. Non si trattava di un’idea né peregrina né azzardata, tanto che Haspel ottenne il consenso in quella stessa riunione del Consiglio e diede il disco verde alla progettazione delle nuove vetture che avrebbero visto la luce poco dopo il 1950.
Nel 1951 ci furono pertanto non una, bensì due anteprime: la 300 (W186), presentata in aprile e completamente nuova, decisamente moderna ed esclusiva, seguita, al Salone di Francoforte dello stesso anno, dalla 220 (W187), che era basata sulla carrozzeria della 170S.
Su entrambe tornava il motore a 6 cilindri, ma si trattava di due unità diverse fra loro: la prima, di 2996 cc con 115 CV, aveva 7 supporti di banco, la seconda, di 2195 cc con 80 CV, ne aveva 4....

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