Edizioni C&C - Fiat 132 - su epocauto di marzo

Fiat 132 - Finale in crescendo

Con quell’aria “borghese”, la 132 è un cambio di passo nel concetto Fiat di berlina media da famiglia. Pur lasciando il giusto spazio alla prestazione su strada, si dà maggiore risalto alle esigenze di una clientela fattasi più matura e attenta
Alla presentazione, nella primavera 1972, la 132 non suscita grandi entusiasmi. È una berlina comoda, spaziosa e ben rifinita, ma non ha l’allure giovane e sportiva della 125 Special che va a sostituire. Anzi, con quei finestrini arrotondati ricorda le berline Fiat anni ‘50, quando invece prevalgono linee tese e superfici vetrate più ampie. Era più che altro una sensazione, perché la modernità di impostazione c’era e la differenza di prestazioni con la 125 Special era minore di quanto potesse sembrare. E comunque, accanto al 1600, c’era il motore 1800 che pareggiava i conti.
Oggi la storia ci dice che la mossa Fiat fu invece azzeccata. Il cliente-tipo della 132 era una persona di mezza età che, raggiunto un certo benessere, desiderava viaggiare nel comfort, ma senza rinunciare all’allungo quando era necessario. Cosa che la 132 poteva fare perché i cavalli nella 1600 erano 98 (solo due in meno della 125 Special) e 105 nella sorella maggiore. Ma nel ’72 il mercato vuole che le prestazioni siano accompagnate da un superiore comfort e da una dotazione di accessori più ampia. E non basta ancora, perché il cliente è divenuto più sensibile verso la sicurezza passiva, argomento tenuto in grande considerazione presso la Fiat il cui Centro Sicurezza in quegli anni è all’avanguardia per dotazioni e metodi di prova.
Sono esigenze che la Casa torinese recepisce e riversa nel nuovo modello, ordinabile con allestimento Normale e Special: la prima con il solo motore 1600, la seconda con entrambi...

2 fiat uno